Bologna, rider reintegrato: "Ma con forti riduzioni dell’orario di lavoro" / VIDEO

Glovo reintegra il rider Andrea Ramponi, ma con condizioni contrattuali ben differenti. Zignani (Uil): "È inaccettabile"

Il rider Andrea Ramponi con Carmelo Massari, Uil, e l’avvocato Candeloro durante il presidio di questa mattina

Il rider Andrea Ramponi con Carmelo Massari, Uil, e l’avvocato Candeloro durante il presidio di questa mattina

Bologna, 5 luglio 2018 - Presidio di solidarietà per il rider Andrea Ramponi, questa mattina, di fronte al McDonald’s di via Indipendenza, a Bologna. Ramponi è stato licenziato per 24 ore da Glovo dopo essersi iscritto al sindacato della Uil, e successivamente reintegrato ma con condizioni contrattuali ben differenti rispetto alla sua posizione passata. Al presidio hanno partecipato alcuni esponenti della Uil, fra cui Carmelo Massari, che ha dichiarato: «Tutto è iniziato dalla distribuzioni di alcuni volantini ai lavoratori, l’unica colpa di Andrea è stata quella di fermarsi cinque minuti in più per parlare e per avere le informazioni rispetto ai suoi diritti e alle sue tutele. Questo è bastato per essere allontanato dall’azienda attraverso un’email. Il lavoratore si è anche iscritto alla nostra organizzazione e questo ci ha messo nelle condizioni di accompagnarlo sul luogo di lavoro per capire il perché dell’allontanamento. Ma Glovo ieri non ci ha ricevuto dichiarando di non parlare con le organizzazioni sindacali».

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Giuliano Zignani, segretario generale della Uil Emilia Romagna, ha commentato invece le nuove condizioni lavorative imposte da Glovo al rider: ««Noi siamo parzialmente soddisfatti del reintegro, ma il problema è che passerà da 9-10 ore di lavoro al giorno che faceva prima, al massimo di un’ora. L’azienda ha riattivato il contatto con il lavoratore, ma lo fa 'retrocedere' in classifica. È inaccettabile».

Lo stesso Ramponi infatti ha ammesso di non aver ancora ricevuto il messaggio ufficiale del reintegro da parte dell’azienda. Il rider, con l’aiuto del sindacato, porterà avanti anche un’azione legale seguita dallo studio Alleva. In merito, l’avvocato Claudia Candeloro ha dichiarato: «Speriamo di riuscire a presentare l’intera documentazione entro luglio. I nuovi lavori e le imprese 4.0 devono essere tutelati al pari degli altri e la legge dovrà riuscire a stare al passo con i tempi e le nuove tecnologie».

Glovo ieri aveva tenuto a precisare che la disattivazione dell’account di Ramponi non era dovuto a motivi discriminatori legati all’attività sindacale. "Glovo fa sapere - si legge in una nota - di aver verificato che l'account di Andrea Ramponi, disattivato temporaneamente per motivi che esulano totalmente dalla sua affiliazione sindacale e dalla sua partecipazione ad attività di volantinaggio, di cui la società non era al corrente, sia totalmente attivo e dunque Andrea può tornare a consegnare. La società specifica inoltre che il suo ripristino, completato in data 4/07/2018, è stato comunicato tempestivamente all'interessato".

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