Un cittadino conferisce i rifiuti in una delle isole interrate del centro

Bologna, 26 novembre 2022 - Spariscono dal regolamento comunale della Tari tutte (o quasi) le scontistiche che erano state applicate durante il periodo della pandemia (anni 2020, 2021 e 2022) per una serie di categorie. Insieme, gli sconti valevano circa 10 milioni di euro l’anno. Colpite, tra gli altri, anche le associazioni sportive, quelle di volontariato e di promozione sociale, le scuole, i cinema, i teatri, gli artigiani. Una lunga lista che può ammorbidire, da regolamento, la tassa dei rifiuti fino al 2022 che sta per concludersi. Dall’anno prossimo però tutto tornerà come prima.  Perché? Un punto, provvisorio, lo fa l’assessora al Bilancio. "Non è corretto anticipare la discussione che partirà lunedì in commissione – spiega Roberta Li Calzi –, posso dire che quelli erano sconti legati alla crisi pandemica, per la quale tra le altre cose erano arrivati contributi dallo Stato". Diverse categorie però si aspettavano di più, uno sforzo dal Comune visto che il caro-energia sta avendo costi insostenibili. "La crisi che c’è la vediamo, ne abbiamo discusso con le categorie ai tavoli competenti e continueremo a farlo – aggiunge Li Calzi –. Siamo molto consapevoli della difficoltà del periodo, ma dobbiamo tenere in equilibrio un bilancio particolarmente complesso e difficile, come abbiamo pure sottolineato recentemente, che sia sostenibile considerando 30 milioni di euro di aumenti dei costi per Palazzo d’Accursio. Certo, ci auguriamo che nella prossima finanziaria arrivino più risorse per gli enti locali per fronteggiare queste difficoltà". Insomma, il Comune risponderà lunedì in commissione sulla scontistica sparita, ma sembra chiaro che le esigenze dell’amministrazione siano da stato ‘emergenziale’, tipo quello della pandemia. Solo due categorie tengono fermi gli sconti: le case di quartiere e i rifugi per gatti.  Va all’attacco sul tema Nicola Stanzani, consigliere comunale di Forza Italia. "La giunta ci dice di non aver alzato le tasse e in particolare la Tari – sottolinea Stanzani –. Quello che non ci dice, però, è il fatto di aver tagliato tutte le agevolazioni e le esenzioni previste negli scorsi anni per tante categorie economiche e soggetti diversi, legate alla pandemia. Ignorando il fatto che la crisi energetica e inflazionistica in cui ci troviamo, legate alla guerra, siano ben più pesanti per le imprese e le famiglie italiane e bolognesi. Stupisce che a farne le spese siano tutte le categorie economiche, compresi i piccoli artigiani e i commercianti – continua – , così come le associazioni sportive, quelle di volontariato e promozione sociale, e tanti altri. D’altronde il Comune non ci dice che sarebbe stato impossibile mantenere invariato il gettito Tari, visto anche l’aumento dei costi legati alla totale inefficienza del sistema di raccolta differenziata ed il surplus di spese, a carico dei contribuenti, dovuto al finanziamento dello ‘Spazzino di Quartiere’. Un progetto avviato per rimediare al fallimento nella raccolta rifiuti che pagheranno tutte le realtà produttive e di volontariato, che si vedranno togliere le agevolazioni Tari su cui finora avevano potuto contare".

Economia

Bologna, 26 novembre 2022 - Spariscono dal regolamento comunale della Tari tutte (o quasi) le scontistiche che erano state applicate durante il periodo della pandemia (anni 2020, 2021 e 2022) per una serie di categorie. Insieme, gli sconti valevano circa 10 milioni di euro l’anno. Colpite, tra gli altri, anche le associazioni sportive, quelle di volontariato e di promozione sociale, le scuole, i cinema, i teatri, gli artigiani. Una lunga lista che può ammorbidire, da regolamento, la tassa dei rifiuti fino al 2022 che sta per concludersi. Dall’anno prossimo però tutto tornerà come prima. 
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Perché? Un punto, provvisorio, lo fa l’assessora al Bilancio. "Non è corretto anticipare la discussione che partirà lunedì in commissione – spiega Roberta Li Calzi –, posso dire che quelli erano sconti legati alla crisi pandemica, per la quale tra le altre cose erano arrivati contributi dallo Stato". Diverse categorie però si aspettavano di più, uno sforzo dal Comune visto che il caro-energia sta avendo costi insostenibili. "La crisi che c’è la vediamo, ne abbiamo discusso con le categorie ai tavoli competenti e continueremo a farlo – aggiunge Li Calzi –. Siamo molto consapevoli della difficoltà del periodo, ma dobbiamo tenere in equilibrio un bilancio particolarmente complesso e difficile, come abbiamo pure sottolineato recentemente, che sia sostenibile considerando 30 milioni di euro di aumenti dei costi per Palazzo d’Accursio. Certo, ci auguriamo che nella prossima finanziaria arrivino più risorse per gli enti locali per fronteggiare queste difficoltà". 
Insomma, il Comune risponderà lunedì in commissione sulla scontistica sparita, ma sembra chiaro che le esigenze dell’amministrazione siano da stato ‘emergenziale’, tipo quello della pandemia. Solo due categorie tengono fermi gli sconti: le case di quartiere e i rifugi per gatti. 
Va all’attacco sul tema Nicola Stanzani, consigliere comunale di Forza Italia. "La giunta ci dice di non aver alzato le tasse e in particolare la Tari – sottolinea Stanzani –. Quello che non ci dice, però, è il fatto di aver tagliato tutte le agevolazioni e le esenzioni previste negli scorsi anni per tante categorie economiche e soggetti diversi, legate alla pandemia. Ignorando il fatto che la crisi energetica e inflazionistica in cui ci troviamo, legate alla guerra, siano ben più pesanti per le imprese e le famiglie italiane e bolognesi. Stupisce che a farne le spese siano tutte le categorie economiche, compresi i piccoli artigiani e i commercianti – continua – , così come le associazioni sportive, quelle di volontariato e promozione sociale, e tanti altri. D’altronde il Comune non ci dice che sarebbe stato impossibile mantenere invariato il gettito Tari, visto anche l’aumento dei costi legati alla totale inefficienza del sistema di raccolta differenziata ed il surplus di spese, a carico dei contribuenti, dovuto al finanziamento dello ‘Spazzino di Quartiere’. Un progetto avviato per rimediare al fallimento nella raccolta rifiuti che pagheranno tutte le realtà produttive e di volontariato, che si vedranno togliere le agevolazioni Tari su cui finora avevano potuto contare". 
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