Bologna, i tassisti al Comune: “Avanti col confronto ma basta con i ricatti”

Vertenza sul miglioramento del servizio, dopo lo sciopero lettera aperta delle associazioni di Taxi ai cittadini: “Scusate il disagio, ma l’amministrazione ignora le nostre richieste”

Lo sciopero dei taxi in piazza Maggiore

Lo sciopero dei taxi in piazza Maggiore

Bologna, 27 marzo 2023 – “Siamo consapevoli dei disagi che le nostre proteste stanno causando alla cittadinanza, ma siamo certi che comprendiate la necessità di garantire un servizio efficace, veloce ed all'altezza di quel gradimento che avete sempre dimostrato. Siamo disponibili a collaborare con l'amministrazione comunale, come sempre avvenuto, ma non accetteremo nessuna forma di ricatto”. Nel braccio di ferro con l'amministrazione guidata da Matteo Lepore, i tassisti bolognesi inviano una lettera aperta ai cittadini. Firmano: Ascom Taxi, Cna Fita Taxi, Confartigianato Tp, UilTrasporti, Unica taxi, Uri taxi.

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Il tavolo delle trattative

I tassisti lamentano, di fatto, una mancanza di confronto con l’amministrazione: “Nell'ultimo anno abbiamo inviato almeno sette richieste di incontri che avevano come finalità proprio l'ottimizzazione ed il miglioramento del servizio taxi, purtroppo non ricevendo alcuna risposta”. Da qui è nato lo stato d'agitazione e il fermo dei mezzi.

“Queste azioni, che avremmo preferito evitare, hanno prodotto lo scorso lunedì 20 marzo l'atteso incontro, che è terminato con la rottura della trattativa da parte dei sindacati a causa dell'atteggiamento ricattatorio del Comune stesso". Uno dei motivi della rottura è quel sistema di geolocalizzazione che l’amministrazione vorrebbe introdurre sulle vetture. Da parte loro, le sigle dei tassisti definiscono «costantemente ignorate” le proposte per diminuire l'impatto dei cantieri sulla viabilità e, dunque, sul loro servizio e le “richieste di ripristino della flessibilità della gestione del servizio esistenti pre-Covid, che diedero ottimi risultati".

Il confronto tariffario

I tassisti, dunque, vogliono rispedire al mittente “le accuse di immobilismo ed avidità” ricevute la scorsa settimana: "Banalizzare le nostre molteplici proposte, riducendo l'attenzione alla sola richiesta di un adeguamento tariffario, è particolarmente irriguardoso”. E, per essere più chiari, i sindacati ricordano che tra 2018 e 2023 il biglietto bus è passato da 1,30 a 1,50 euro, +15%, quello del People mover da 8,70 a 11 euro (+26%), il servizio sostitutivo bus quando il People mover non è operativo da sei a 11 euro (+83%) e il car sharing da 0,25 0,29 centesimi al minuto (+16%). La vertenza, dunque, è tutt'altro che conclusa

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