Bologna, da Tiffany a Fico, così cresce la Galleria Cavour

Parla Filippo Sassoli de’ Bianchi, uno dei proprietari

Filippo Sassoli de’ Bianchi

Filippo Sassoli de’ Bianchi

Bologna, 28 ottobre 2017 - A Bologna le due Torri rappresentano la storia, San Petronio la tradizione del culto e Galleria Cavour il salotto per eccellenza della moda. Il conte Filippo Sassoli de’ Bianchi, rappresentante storico della famiglia proprietaria di una parte della Galleria Cavour, ha visto nascere e crescere questa importante realtà cittadina che è diventata il fulcro e il punto di riferimento del lusso internazionale. Il restyling, firmato un anno fa da Mario Nanni, il poeta delle luci, e un nuovo staff alla guida della Galleria sono gli elementi che la proiettano nel futuro in perfetta sintonia con l’evoluzione della città.

Conte Sassoli de’ Bianchi, se torniamo indietro nel tempo, cosa ricorda di Galleria Cavour?

“Sono nato al primo piano del palazzo Vassé Pietramellara, adiacente alla Galleria, e nel grande cortile, negli anni ’40, giocavo a pallone con tutti i miei cugini. Alla bomba del ’44, che distrusse parte dell’Archiginnasio, è seguita la ricostruzione negli anni ’50, e l’idea di fare una galleria che collegasse via Farini con il Mercato di Mezzo ha chiuso i ricordi della mia infanzia, ma ha creato un qualcosa di importante per Bologna”.

Come vive la responsabilità di avere l’onere di un grande valore?

“Consapevolmente sento che questo luogo non è solo mera apparenza, ma che ha creato lavoro per più di 200 persone con un conseguente indotto. È una grande famiglia”.

Cosa rappresenta la Galleria per la nostra città?

“L’eccellenza, il fascino dello shopping e del lusso. È un’attrazione per il turista che trova qui in 200 metri un punto internazionale elegante con 30 brand della moda. Questa sinergia la vediamo negli eventi importanti come ArteFiera, Cersaie, Cosmoprof, il mondo del Charity, del Fashion”.

Per l’impulso che Bologna ha avuto ultimamente con il turismo, avete sentito il bisogno di creare un nuovo staff?

“Certo, l’anno scorso con il restyling della Galleria si è sentita anche l’esigenza di avere una squadra di promozione, rappresentata da Maurizio De Vito Piscicelli, che pone in essere delle competenze per dare servizi nei vari ambiti sia ai tour operator che alla città”.

E la galleria della Meridiana?

“È una parte importante per gli affreschi e, appunto, per la meridiana creata per studiare il sole. È al primo piano del palazzo e qui avvengono anche molti eventi organizzati dai direttori dei negozi della Galleria, che offrono ai loro clienti la possibilità di ammirare un vero gioiello di storia artistica”.

Che affluenza abbiamo?

“Più di due milioni di persone all’anno”.

Negozi che chiudono e che aprono, vero?

“È un normale turnover commerciale. Abbiamo avuto il saluto di Cartier e altri, ma sono entrati Michael Kors, Filicori & Zecchini, Philip Morris, L’Inde Le Palais, Varignana tra poco, e non dimentichiamo Emporio Armani Caffè Ristorante, realtà che in Galleria mancava”.

E Fico?

“A breve verrà presentato un pacchetto lusso, che stiamo studiando con Ascom, per dare la possibilità a chi viene a visitare Fico di frequentare le nostre boutique”.

Tutti i vostri monomarca sono importanti, ma a breve cosa succederà?

“Tiffany festeggerà i dieci anni di presenza in Galleria con un evento internazionale. Questo ci darà grande lustro, e ci rincuora il fatto che Bologna sia considerata una città a livello delle grandi del mondo”.

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