Tram a Bologna, le associazioni chiedono sgravi fiscali e sostegni in ‘stile pandemia’

Il documento firmato da Confcommercio Ascom, Cna, Confesercenti, Confartigianato, Confcooperative, con il contributo di Emil Banca

Una ricostruzione di come sarà il tram a Bologna

Una ricostruzione di come sarà il tram a Bologna

Bologna, 13 marzo 2023 – Millesettecento imprese a cui assicurare un futuro. Quelle coinvolte – secondo le stime - nei maxi cantieri del Tram, perché “mantengano la loro operatività, fatturato e livelli occupazionali”. Porta la firma di diverse associazioni di categoria bolognesi (Ascom, Cna, Confesercenti, Confartigianato, Confcooperative, con il contributo di Emil Banca), un documento volto a tutelare le aziende dall’impatto della grande opera.

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Ma secondo le associazioni coloro “che subiranno disagi, o possibili perdite di fatturato sarà molto più alto in quanto saranno coinvolte anche quelle che operano abitualmente nelle aree di cantiere come: le aziende del trasporto merci, quelle del trasporto pubblico non di linea, gli artigiani e le imprese che gestiscono attività manutentive”, spiega la cordata.

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Tre principi di intervento

“Un progetto infrastrutturale così straordinario richiede compensazioni altrettanto straordinarie”, perciò, le misure di sostegno, secondo le associazioni firmatarie, devono essere costruite su tre principi di intervento: "tempestività, perché le risorse dovranno arrivare nel momento in cui ci sarà un calo di fatturato; idoneità, perché dovranno essere adeguate e proporzionate; flessibilità, perché i cantieri dovranno essere progettati con la possibilità di modificare alcuni assetti”.

Aiuti in stile pandemia

Viene preso a modello il sostegno alle aziende durante la pandemia: “L'esperienza di aiuti alle imprese durante il periodo Covid ha dimostrato - commentano le associazioni - che se c'è la volontà politica si possono salvaguardare aziende e livelli occupazionali. Questa è la strada da percorrere per i quattro anni di cantieri del Tram”.

Da qui, la richiesta di "una fiscalità di vantaggio con misure consistenti e prolungate nel tempo oltre la durata del cantiere, contributi a fondo perduto per sostenere le spese correnti, ristori a favore delle attività che hanno un calo dimostrato di fatturato, contributi a fondo perduto per l'abbattimento dei tassi di interesse per garantire liquidità alle aziende, abbattimento dei costi per la sosta delle imprese interessate dai cantieri, infine esonero dalle eventuali sanzioni per quelle imprese che non dovessero rispettare le tempistiche contrattuali previste a fronte di oggettivi impedimenti di accessibilità”.

Inoltre, viene criticato l'approccio solo di "natura trasportistica” dell'amministrazione comunale durante il confronto sull'opera: “Le associazioni - scrivono - sono consapevoli che la città debba colmare un gap infrastrutturale per stare al passo con le altre città europee, ma ciò andava inserito e discusso all'interno di un progetto per la 'città del domani’ che focalizzasse l'attenzione anche sulla grande sfida della rigenerazione urbana”.

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