Bologna, 21 agosto 2023 – Inizia oggi, dalle varietà precoci a bacca bianca usate per le basi spumanti, la vendemmia 2023 dei Colli bolognesi. Un aperitivo della raccolta che per le uve bianche, e in particolare per il Pignoletto, slitterà alla prima o alla seconda settimana di settembre.

Ovvero con un ritorno al calendario ordinario della vendemmia tradizionale ed una ventina di giorni dopo quella precocissima dello scorso anno, caratterizzata da una siccità che costò a molte cantine punte di calo del 50% sull’anno precedente. Un calo generale che è già messo in conto anche per quest’anno, ma stavolta come esito dell’effetto combinato di qualche gelata primaverile, della difficoltà a controllare le malattie fungine indotte dalla troppa pioggia di maggio e anche delle tremende grandinate che in ordine sparso hanno colpito anche le vigne.
Tante le aziende colpite, ma anche tanti anche i viticoltori graziati dalla grandine e capaci di portare a fine stagione vigne con una buona quantità di uva e soprattutto con grappoli turgidi e ben nutriti. Come all’azienda Isola di Monte San Pietro, dove già nei giorni scorsi per alcune varietà a bacca rossa si è ricorsi al diradamento dei grappoli.
“Si preannuncia un’annata d’altri tempi, il clima è ideale per una maturazione equilibrata, grazie alla lotta integrata la peronospora non ha fatto danni e registriamo già un bell’equilibrio tra zuccheri e acidità", si sbilancia con i debiti scongiuri il giovane Gian Luca Franceschini, che ha già formato la squadra composta da una decina di vendemmiatori che dalle prime luci di questa mattina saranno a raccolta nella vigna che si stende all’ombra del castello di Mongiorgio. Cantina a conduzione famigliare con Gian Luca affiancato da papà Marco e mamma Paola, una lunga tradizione alle spalle, Isola vanta rossi importanti, ma la percentuale maggiore di produzione (in crescita) sui 15 ettari di vigna riguarda i vini bianchi fermi, frizzanti e spumanti.
Conduzione biologica e lunga esperienza di famiglia anche per Simone Abbondi della Casa Piana in località Pignoletto: "Posso ancora contare sui consigli di nonno Pietro che mi ha affiancato e incoraggiato nel prendere questa strada – esordisce il giovane viticoltore –. L’uva è molto bella e si preannuncia una produzione sorprendente, ottima per i bianchi naturali che sono la mia specialità. Oggi o domani al massimo si inizia".
Stessi tempi per Marco Campeggi da Tiola, cantina la Collina, specializzata nelle bollicine a metodo classico affinate per anni in piccole grotte naturali: "Ogni giorno è buono per iniziare con la base di Chardonnay e Pinot Nero. In questa vallecola c’è un’ottima escursione termica che favorisce una maturazione lenta, che controlliamo anche con analisi quotidiane. Oggi iniziamo, tutto a mano come sempre" dice Campeggi che vede il grosso della vendemmia poi slittare a metà settembre.
Più o meno i tempi della cantina Gaggioli (Zola) e Bonzara (Monte San Pietro) dove si prevede l’attesa di almeno una settimana per dare il via alla raccolta. Si attende ancora anche alla cantina Mulino Braglia di Monteveglio: "Dopo gli anticipi dello scorso anno si torna ai tempi normali. L’uva a bacca rossa non ha neppure ancora terminato l’invaiatura. Ma è tutta bella, sia qui a fianco il Samoggia, che in collina – dice il giovane Filippo Casalini –. Visto quello che è successo quest’anno stiamo anche col fiato sospeso, però insomma, di situazioni avverse in generale forse ne abbiamo già viste a sufficienza...", conclude.
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