
Il cardinale Matteo Zuppi alla presentazione a Bologna del Rapporto della fondazione per la sussidiarietà e welfare (foto Schicchi)
Bologna, 19 maggio 2025 - "Se la prospettiva è che i due terzi del mio stipendio siano assorbiti unicamente dalle spese abitative, allora ogni altra aspirazione e necessità rischia di svanire. E la casa, pur pagata a caro prezzo, rimane spesso un angusto monolocale, simbolo di una limitazione esistenziale". Con queste parole incisive, il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei e arcivescovo di Bologna, ha espresso una profonda riflessione sulla crescente problematica dei costi degli affitti e sul loro impatto sul benessere individuale e sociale.
LEGGI ANCHE A caccia dell’affitto più basso in Emilia-Romagna: quali sono i quartieri più cercati
Intervenendo alla presentazione a Bologna del Rapporto della fondazione per la sussidiarietà intitolato "Come si fa a tenere su il welfare se diventiamo sempre meno, sempre più vecchietti, cronicizzati, con delle patologie?", il cardinale Zuppi ha posto l'accento su un principio fondamentale: "L'affitto non dovrebbe mai superare la soglia del 30% dello stipendio. Solo al di sotto di questa percentuale, forse, potremmo ambire a qualcosa di più di un semplice monolocale, aprendo la strada a maggiori opportunità e a una qualità della vita più dignitosa".

Con un tono che trasmetteva una sentita preoccupazione, Zuppi ha sottolineato la dimensione umana e psicologica della questione abitativa: "È difficile e deprimente vivere costantemente in un monolocale, si percepisce una certa tristezza che pervade l'esistenza. Un modello di welfare basato sulla proliferazione di monolocali non può certamente garantire un futuro sereno e inclusivo per la nostra società."

Rivolgendosi agli attori del sistema di welfare, il presidente della Cei ha lanciato un pressante appello: "Auspico vivamente che prendano in seria considerazione le sollecitazioni e la chiara evidenza di questo ulteriore allarme. È imperativo che, insieme, si riescano a individuare risposte adeguate a questa sfida cruciale. La casa non è solo un tetto, ma una delle priorità fondamentali per la dignità della persona e per la costruzione di un tessuto sociale coeso e prospero." Le parole del cardinale Zuppi risuonano come un monito e un invito all'azione, evidenziando l'urgenza di affrontare la questione abitativa come un elemento centrale del dibattito sul futuro del welfare.