Elezioni Bologna 2021, Cangini: "Con Lepore la città ai centri sociali"

Il senatore di Forza Italia e la capolista Giorgetti accusano "un sistema di potere decrepito che da decenni fa mancare una guida politica"

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Il senatore di FI Andrea Cangini (al centro) in via D’Azeglio con dirigenti del partito e candidati alle prossime amministrative.

Bologna, 24 settembre 2021 - Alle elezioni del 3-4 ottobre i bolognesi avranno "l’occasione di creare un’alternativa al sistema di potere ormai decrepito" che governa la città. E che "da decenni fa mancare a Bologna una guida politica. Costringendola ad andare avanti solo per forza d’inerzia". Andrea Cangini, senatore di Forza Italia, è sotto le Due Torri per incontrare i candidati azzurri e lanciare lo sprint in vista del voto.

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Arriva nella sede del partito, in via D’Azeglio, a braccetto con la capolista Ilaria Giorgetti. Sulla candidatura di Matteo Lepore – che i sondaggi unanimi danno già sindaco per il centrosinistra – Cangini non usa mezze parole: "È una candidatura coltivata in vitro da Pierluigi Stefanini, che fa il presidente di Unipol". Il senatore quindi spiega quello che chiama "un paradosso tutto bolognese". Il mondo "della finanza, del potere, dell’establishment finanziario tendente alla globalizzazione – accusa – lancia, nel ruolo di sindaco già deciso, il candidato più di sinistra che poteva esserci". Perché "avere "sindaci deboli – affonda Cangini – è funzionale all’establishment. E l’establishment è Unipol, che da sempre sceglie sindaci deboli e poi li sottopone al voto per mera ratifica". Sindaci "la cui unica qualità è la debolezza".

La Giorgetti esprime la preoccupazione, in caso di vittoria di Lepore, di vedere "la città consegnata ai centro sociali". Se poi Lepore vincesse con il 60% pronosticato da molti sondaggi, "sarebbe drammatico", perché toglierebbe anche due consiglieri alle minoranze e quindi l’opposizione "sarebbe inesistente". Le fa eco Cangini: "Spero che l’elettorato bolognese moderato si renda conto che l’offerta politica di Lepore sarà ancora più estrema di quanto visto fino a oggi". In città "c’è una sottocultura estremista, che sostiene Lepore, per cui l’illegalità non è illegalità e l’ordine non è necessariamente un bene".

Cangini arriva a "rimpiangere il vecchio Pci". E spiega: "Bologna ha avuto sindaci che erano davvero sindaci e avevano una visione: giusta o sbagliata, ma ce l’avevano". E la città "aveva un peso culturale, politico e sociale, con proiezione internazionale". Da almeno vent’anni, invece, "non si sa neanche chi sia il sindaco di Bologna". Oggi invece c’è "un sistema di potere decrepito" che addirittura "non sa neanche come spendere i soldi", accusa il senatore. Cita l’avanzo del bilancio comunale: "Se non hai progetti, usa i soldi per tagliare l’Irpef o la pressione fiscale, ma non tenerli fermi, perché sono soldi buttati".

Per mesi, Cangini era stato indicato da FI come candidato sindaco. Il rimpianto, nel partito, è palpabile. "Purtroppo non è lui, sarebbe stato grande candidato sindaco", commenta la Giorgetti. "Un autentico leader", lo definisce Enrico Aimi, senatore e coordinatore regionale del partito. La scelta, come noto, è caduta sul civico Fabio Battistini, visto il veto posto dalla Lega a candidati con tessera. "La nostra lista ha esattamente l’idea che Cangini ha della politica", afferma Valentina Castaldini, coordinatrice cittadina di FI: "Un’idea compo sta, moderata e liberale, che tratta temi all’altezza di questa città e chiede a Bologna di esserlo altrettanto".

Cangini incassa con un sorriso. E subito elogia Battistini: "Ci sono le condizioni per fare un ottimo risultato". "Apprezzo – afferma il senatore – chi ha il coraggio di rinunciare o mettere in discussione le proprie certezze professionali, familiari ed esistenziali per darsi alla politica per passione". Non manca una stilettata a Matteo Salvini, leader della Lega, che ha "esorbitato nel livello di demagogia e populismo". E questo, avverte Cangini, "si mangia la politica. Come nelle ricette delle nonne, se ne dovrebbe usare quanto basta. Oltre è pericoloso".

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