Aimi: "Battistini pesca voti anche a sinistra"

Secondo il senatore di Forza Italia il candidato civico sostenuto dal centrodestra "incarna il cambiamento che gran parte della città chiede"

Enrico Aimi, commissario di Forza Italia in Emilia-Romagna

Enrico Aimi, commissario di Forza Italia in Emilia-Romagna

di Luca Orsi

Per mesi, "con convinzione", Forza Italia ha sostenuto – al tavolo sulle amministrative, con gli alleati di Lega e FdI – la candidatura a sindaco del senatore Andrea Cangini. Alla fine, Matteo Salvini è riuscito a fare convergere il centrodestra sull’imprenditore Fabio Battistini, figura civica su cui il leader della Lega aveva scommesso da tempo. Ora, "con altrettanta convinzione, sosterremo ventre a terra Fabio Battistini", assicura Enrico Aimi, senatore e coordinatore regionale di Forza Italia.

Una scelta per evitare la rottura con gli alleati?

"Per FI l’unità della coalizione è un valore da salvaguardare, per cui battersi. Lo ‘strappo’ su una candidatura non sarebbe stato capito dai nostri elettori".

Battistini non rischia di sembrare la vostra seconda scelta?

"Non scherziamo. Battistini è un’ottima candidatura, un imprenditore serio e stimato in città, in grado di incarnare al meglio l’alternativa che Bologna chiede".

Il Pd lo ha già bollato come ‘il candidato di Salvini’.

"È la narrazione del centrosinistra. Se questo è il livello, mi paiono a corto di argomenti. Battistini ha più volte rivendicato la non appartenenza ad alcun partito. E pochi giorni fa, con grande coraggio, ha criticato con forza i partiti che oggi lo sostengono, dandoci la sveglia con toni molto decisi".

Si voterà fra settembre e ottobre. In così poco tempo Battistini, meno noto rispetto a Matteo Lepore, candidato del centrosinistra, riuscirà a farsi conoscere dagli elettori?

"Intanto ricordo che Fabio è in campo già da sette mesi. E poi la campagna elettorale serve proprio a farsi conoscere. Certo, i tempi stretti ci costringono a correre più forte, ma il gap di notorietà si può colmare".

Qual è un punto di forza di Battistini?

"Essere un civico a tutto tondo, in grado di essere attrattivo anche per mondi esterni al centrodestra. Non ha scheletri nell’armadio e serietà, garbo e capacità imprenditoriale gli sono riconosciuti".

Un punto di debolezza?

"Non avere la malizia del politico. Mentre dovrà essere accorto, guardarsi dai colpi bassi che la sinistra, pur di mantenere il potere in città, credo non gli risparmierà".

Battistini ha dichiarato di volere andare prendere voti anche nel centrosinistra. Ce la farà?

"Sono convinto che oltre a calamitare quanti ritengono che l’alternanza nell’amministrazione della città sia un valore, Battistini possa raccogliere consensi anche nel centrosinistra e nel Pd. Ricordiamoci che la sinistra, anche a Bologna, non è più il monolite di un tempo".

FdI ha garantito a Battistini assoluta autonomia nella scelta di un’eventuale giunta. Si sente di fare altrettanto?

"La forza di Battistini è la sua indipendenza. E avrà l’intelligenza di fare le scelte migliori per creare una squadra armonica. Da parte nostra, metteremo a disposizione del candidato e della città figure competenti e di alto spessore".

Che tipo di campagna elettorale farete?

"Forza Italia vuole tornare a essere un partito militante, protagonista fra la gente. I social non bastano. Per questo faremo una campagna elettorale fatta di presenza, con tutte le sue ritualità: incontri, banchetti, comizi, raccolta firme...".

Anche Cangini sarà della partita?

"Non escludo che possa entrare in lista per dare forza alla corsa di Forza Italia".

Si sente di azzardare un pronostico?

"Il nostro obiettivo, che considero realistico, è arrivare al ballottaggio. A quel punto saltano gli schemi, si apre una partita completamente diversa e ce la giochiamo".

Se Battistini vincesse, quali priorità gli indicherebbe?

"Nuove politiche di welfare per aiutare anziani e persone in difficoltà; la realizzazione di una rete di mobilità integrata; e la necessità di un cambiamento di rotta radicale sulle questioni legate a legalità e sicurezza. Perché Bologna non merita il degrado in cui è lasciata".

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