Elezioni comunali Bologna, Battistini avanti. Ma nel Centrodestra è tutti contro tutti

Fumata bianca rimandata anche dalle partite nazionali, nomine Rai in primis. In calo le speranze per Cangini. FdI sul piede di guerra: rischio strappo

Il senatore di Forza Italia ed ex direttore di Qn e Carlino, Andrea Cangini

Il senatore di Forza Italia ed ex direttore di Qn e Carlino, Andrea Cangini

Bologna, 15 luglio 2021 - Fabio Battistini resta in pole position, ma l’ufficialità sul candidato del centrodestra ancora non c’è. Un annuncio che anche ieri è stato rimandato, di ora in ora, sebbene da più parti si dia l’imprenditore cattolico vicino al traguardo. La Lega, infatti, non molla. E Matteo Salvini continua a spingere sulla ’Bologna ci piace’ di Battistini dopo un lungo braccio di ferro con Forza Italia che in questa lunga trattativa ha puntato tutto su Andrea Cangini, senatore azzurro, ed ex direttore di Qn e Carlino.

Fabio Battistini, 64 anni, candidato del centrodestra alle Comunali 2021
Fabio Battistini, 64 anni, candidato del centrodestra alle Comunali 2021

Battistini – che è in campo da dicembre – resterebbe il favorito proprio per il suo profilo civico, fuori dai partiti. Schema già attuato dal centrodestra nelle altre città al voto d’autunno, in primis su Milano dove è arrivato il ’niet’ di Salvini su Maurizio Lupi, nonostante i sondaggi favorevoli, proprio perché non civico.

Difficile, si ripete lungo la direttrice Roma-Bologna, aspettarsi colpi di scena a favore di Cangini. Gli stessi azzurri, nel corso della mattinata, ammettevano il vantaggio del competitor proprio per l’ostinazione di Salvini a non cedere. In serata, però, è stato il senatore Enrico Aimi, coordinatore azzurro dell’Emilia-Romagna, a ricaricare le truppe: "La partita è finita, quando è finita". Di certo c’è che anche ieri l’attesa nota congiunta dei tre partiti di centrodestra non è arrivata. E, anzi, tra i lavori del Ddl Zan in Aula e soprattutto le nomine del cda Rai, si è inasprita la guerra. Le nomine della tv pubblica andrebbero a Lega e Forza Italia, senza intesa con Fratelli d’Italia. E la Meloni potrebbe rimanere a bocca asciutta anche in Vigilanza. Morale: FdI che fin qui non aveva espresso veti alle candidature né di Battistini, né di Cangini, parrebbe minacciare lo strappo. Uno strappo che potrebbe portare a una corsa solitaria FdI sotto le Due Torri per contarsi e, magari, superare il candidato della Lega.

Insomma, come si mormora a Bologna in ambienti vicini al centrodestra, "la negoziazione non è più Cangini-Battistini, ma c’è tanto altro in ballo...". In primis, la competizione interna tra Carroccio e Fratelli d’Italia.

A peggiorare la situazione, i continui incontri tra Forza Italia e Lega senza coinvolgere il partito della Meloni nel rush finale della decisione. Un’irritazione cresciuta nelle ultime ore della serata di ieri, sull’onda del timore di un annuncio ’urbi et orbi’ unilaterale di Salvini sulla candidatura di Battistini. Annuncio che, però, alla fine non c’è stato. Resta da capire, nelle prossime ore, quando ci sarà la fumata bianca. Ma soprattutto se la coalizione resterà unita. Anche tra gli azzurri, del resto, c’è chi spinge per una rottura, ma quello che emerge è che difficilmente verrà messa in dubbio un’alleanza a Bologna che potrebbe poi cambiare le carte negli altri territori. La data indicata da Salvini per nominare lo sfidante di Matteo Lepore è lunedì 19, ma è ancora tutto da definire. E le elezioni incombono.  

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