Bonaccini: "I ribelli dem? Pensiamo a Bologna"

di Rosalba Carbutti

"Tutte le tensioni vanno sopite. In una famiglia, quando ci sono problemi, poi ci si riabbraccia. Ma non è questo che, oggi, interessa ai cittadini. Pensiamo alla campagna elettorale, ai problemi della città. E a vincere". Il governatore emiliano-romagnolo, Stefano Bonaccini, arriva al Parco Nord poco dopo le 20 per presentare il suo libro ’Il Paese che vogliamo’ con la ministra degli Affari regionali Mariastella Gelmini in una sala Nilde Iotti quasi piena. Non entra nelle beghe interne al Pd bolognese e commenta (sebbene con cautela) i sondaggi che danno avanti di venti punti Matteo Lepore su Fabio Battistini.

I ribelli Pd esclusi dalla squadra dem per Palazzo d’Accursio? "Non sono queste vicende che interessano i cittadini. Dobbiamo pensare ai problemi di Bologna. Credo che ci siano le condizioni per fare bene...". Non commenta, quindi, le parole del coordinatore nazionale della corrente Pd Base riformista, Alessandro Alfieri, che aveva chiesto un "segnale distensivo a Lepore per ricomprre la frattura". "Della lista del Pd non se ne occupa il presidente della Regione", è il messaggio che dà poco prima di salire sul palco a parlare di governo Draghi, vaccini, Green pass ("lo avrei esteso a tutti i luoghi di lavoro"), il futuro presidente della Repubblica, il Reddito di cittadinanza (che "non va abolito, ma riformato").

Un capitolo, trattato a margine dell’incontro, è quello dell’autonomia regionale differenziata, forte del dossier riaperto, come annunciato dalla ministra Gelmini. "Noi abbiamo chiesto la metà delle materie di Lombardia e Veneto e, ad esempio, non abbiamo chiesto la scuola... e nemmeno un euro in più. Però è necessaria più semplificazione, meno burocrazia... appena avremo la bozza ridiscuteremo di questo tema".

Poi lancia Lepore (che saluta non appena arriva alla sala Nilde Iotti): "Su Bologna si sono create le premesse migliori per una vittoria importante, con uno dei due contendenti (Isabella Conti, ndr) che ha anche fatto una lista a sostegno del candidato sindaco di centrosinistra". Dalle parti di Lepore, impegnato in un lunga giornata tra Fabbrica del programma e grand tour dei quartieri, intanto arrivano buone notizie sul fronte dei sondaggi.

L’ennesima rilevazione – questa volta realizzata per la Rai dal Consorzio Opinio Italia su mille persone dal 30 agosto al primo settembre – dà, infatti, l’assessore dem tra il 56% e il 60%, con Fabio Battistini staccatissimo al 35%-39%.

Insomma, se i sondaggi danno Lepore verso una possibile vittoria al primo turno, con venti punti di vantaggio, la scelta per un ‘altro candidato’ è ferma in una forbice tra il 4% e l’8%.

Bonaccini, però, va cauto: "Io se avessi seguito i sondaggi avrei dovuto perdere... Non faccio come Matteo Salvini che diceva che avrebbe stravinto...".

Intanto, della lista Lepore sindaco, qualcosa si muove. Il capolista Roberto Grandi, già docente universitario, assessore alla Cultura e presidente Istituzioni Bologna Musei, lancia un messaggio d’amore a Bologna. Una dichiarazione di candidatura non rivolta ai potenziali elettori, ma alla città

"Per tutto il tempo passato insieme. Per le osterie, gli spazi culturali diffusi di Bologna Sogna e il tempo che ho trascorso nei tuoi musei, teatri, cinema, biblioteche, circoli. Per il welfare, per avere reso democratico il digitale, con la rete Iperbole. Per le prime pedonalizzazioni, per la trasferta all’Olimpico del 1964, dove ho gioito per lo scudetto, e per le sfide di Basket City. Per quando Umberto Eco proseguiva la lezione al bar in mezzo agli studenti. Per il tuo futuro", scrive Grandi sul suo sito. Con un mini programma finale: "Mi candido per una città sostenibile, mappa di desideri, diritti, innovazione, per una città che costruisca la sua storia sempre guardando al futuro. Per te mi candido. Bologna, dalla parte del futuro".