Bonaccini: "Serve lealtà. Qui tanti ai gazebo"

Il governatore per Lepore: "Non ci saranno invasioni di campo". Ma l’assessore insiste: "La destra rispetti le nostre primarie"

Stefano Bonaccini, Cristina Ceretti e Matteo Lepore

Stefano Bonaccini, Cristina Ceretti e Matteo Lepore

di Rosalba Carbutti

Parola d’ordine: lealtà. "Chi non prevarrà deve abbracciare chi vince un minuto dopo". Ne è convinto Stefano Bonaccini, ieri al circolo Arci Benassi per un’iniziativa a sostegno di Matteo Lepore. Il governatore dell’Emilia-Romagna guarda a domenica, giorno delle primarie, e spiega: "Una volta che ti impegni devi dire che sostieni l’altro. L’ho sempre detto, sia quando avevo responsabilità di partito sia da militante". E prima di salire sul palco per parlare "d’internazionalizzazione e sviluppo economico", partendo dal Tecnopolo e dalla Data Valley che verrà, in sintonia con Enrico Letta, conferma ottimismo sull’affluenza: "Mi auguro venga più gente possibile. E quelli che ci saranno, saranno comunque uno in più rispetto al centrodestra". E sulla replica di Isabella Conti, ferita dalle parole di Romano Prodi che ha detto che "alle primarie scorre il sangue", taglia corto: "Normale che ci sia un confronto, visto che nel momento in cui competi è chiaro che dici qualcosa di diverso…". Sulla stessa linea l’assessore alla Cultura, che lancia, però, una frecciatina alla Conti: "Il confronto fa bene. Sono rinato con queste primarie, ma dire che Bologna sa di tappo o che sia da buttare via non mi piace. Bologna è il futuro".

Si torna poi sull’annoso tema dell’inquinamento delle primarie. "Ci vorrebbe anche un po’ di coscienza e di intelligenza. Si sceglie chi è il candidato di una parte in campo. Andare a giocare nell’altro solo per inquinare... io non credo ci saranno grandi rischi". In ogni caso allontana l’effetto Torino: "Ho fiducia che ci saranno certamente più persone ai gazebo, nonostante la nostra città sia molto più piccola". E guarda già al secondo tempo di ottobre: "Non ci voglio neanche pensare che questa città, per come è stata bene amministrata, venga consegnata a qualcun altro". Ottimista anche il sindaco Merola che torna anche sul tema ’invasione di campo’: "Per votare alle primarie bisogna dichiararsi elettori di sinistra, e i cittadini di destra di Bologna sono persone leali". Tiene, invece, il punto Lepore. Che su questo, fa riferimento ad alcuni esponenti di destra che voteranno Isabella, come Lorenzo Tomassini, ex azzurro e Fdi, che lo scrive via Facebook.

"Non sono geloso – chiarisce Lepore – però queste sono le primarie del centrosinistra. Si sceglie il candidato migliore del centrosinistra. La destra rispetti i nostri gazebo".

Sullo sfondo (ma non troppo) la grande partita in ballo: Bologna

laboratorio del nuovo Pd di Enrico Letta. Un messaggio, quello del segretario dem dopo la serata al parco Cevenini davanti a mille militanti, recapitato direttamente a Lepore. Che, in caso di vittoria, potrà imporre la ’sua’ versione di coalizione di centrosinistra in città. E in attesa della festa nazionale dell’Unità, tornata in città dopo 7 anni, delinea già alcune azioni di rottura.

A partire dalla gestione dell’immigrazione. Il centro migranti di via Mattei di Bologna, oggi Cas dopo essere stato in passato Cie e Cpt, "noi lo dobbiamo abbattere e poi secondo me neanche ricostruire, perché dobbiamo costruire luoghi di accoglienza degni in questa città". Perché "non è un posto adeguato per accogliere le persone. Va dato un segnale di civilità. Quello è un carcere. Mentre il nostro modello Sprar va esportato nel resto d’Italia. Capace d’includere le persone, con percorsi di cittadinanza che funzionino".

Per il resto, anche ieri non sono mancati gli endorsement. Dal segretario nazionale dei socialisti Enzo Maraio, al sindaco di Firenze Dario Nardella che torna sul tema del ’patto tra città’.

In un luogo di Bologna che, per il Psi, è particolarmente simbolico, ossia l’angolo fra via Fratelli Rosselli e via Don Minzoni, dove c’è la targa dedicata al sindaco socialista di Bologna Francesco Zanardi, Lepore ha incontrato i socialisti. Con Nardella, invece, dopo l’incontro a Palazzo Vecchio del mese scorso, un dibattito via web. E un augurio del primo cittadino fiorentino (e amico di Renzi): "Ci vedremo da sindaci". Oggi, per Lepore, un altro big: il vicesegretario nazionale dem Giuseppe Provenzano.

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