Elezioni comunali Bologna, duello tra civici nel centrodestra. E idea outsider

Mugavero: "Tridente o ticket? Il nome a breve, m’impegno da candidato sindaco". Battistini: "Nessuno mi ha ancora chiamato"

Da sinistra: Roberto Mugavero, Fabio Battistini, Ilaria Giorgetti e Andrea Cangini

Da sinistra: Roberto Mugavero, Fabio Battistini, Ilaria Giorgetti e Andrea Cangini

Bologna, 23 giugno 2021 - Se sarà un tridente, un ‘tricket’ o un ticket ancora non si sa. Di certo, al tavolo nazionale del centrodestra con Meloni, Salvini e Berlusconi (o Tajani) che dovrebbe tenersi domani e non oggi come annunciato (salvo cambiamenti dell’ultima ora), il duello vero sarà civico. Da una parte l’imprenditore cattolico Fabio Battistini, il primo fra tutti a scendere in campo; dall’altra l’editore di Minerva Roberto Mugavero. L’altro nome forte, quello di Andrea Cangini, senatore azzurro ed ex direttore di Qn e Carlino , pare più difficile perché non civico. Ma potrebbero esserci sorprese. Tra le voci che corrono, infatti, spunta anche l’idea di una donna o di un altro nome civico che potrebbe rappresentare l’area che ha votato Isabella Conti alle primarie. Nell’attesa di comporre il puzzle delle candidature, c’è chi, all’idea di Matteo Salvini di lanciare non solo il candidato sindaco del centrodestra, ma pure la squadra (vicesindaco e un assessore di peso), fa qualche distinguo. Pur non essendo ancora deciso il ‘tridente’, con tre nomi vicini a ogni partito dell’alleanza (cioè Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia), Mugavero detta la sua linea. «Il nome verrà fuori a breve. Ho parlato con Meloni e Salvini – prosegue l’editore – e sono stati molto corretti. Mi hanno confermato la loro intenzione di candidare, non solo a Bologna, dei civici". Poi aggiunge: "Salvini ha detto che il mio profilo gli piace molto, ma non mi ha parlato di tridente, tricket o altro... Di certo, non è un mistero che se mi devo impegnare per la città, lavorare di sponda sarebbe per me più faticoso". Insomma, è il ragionamento: sono disponibile a correre da candidato sindaco, ma non a fare il vice.

Battistini glissa sullo schema a tre punte o su un possibile ticket con Mugavero: "Io sono in pista da dicembre. Non ho ricevuto chiamate. Né da esponenti nazionali, né locali. Il mio percorso è lineare". Deluso, invece, "per il giro di valzer" di Isabella Conti che Battistini avrebbe voluto coinvolgere: "Nella campagna delle primarie ha usato le parole coraggio e discontinuità. Dalle ultime dichiarazioni mi pare che quelle parole siano scomparse. Io, comunque, vado ad occupare quell’area lì, quel 40 per cento di moderati che l’hanno votata". Il vicecoordinatore regionale di Forza Italia, Aldo Marchese, rilancia: "Il centrodestra sappia parlare agli elettori della Conti. Quei 10mila voti sono un importante risultato che dev’essere da monito anche per tutti noi". E alza il tiro: "Anche nel campo del centrosinistra, infatti, ci sono migliaia di bolognesi che non sono disposti a piegarsi ai diktat della sinistra più estrema e che hanno bisogno di riconoscersi in una figura autenticamente moderata. Noi di nomi con questo identikit ne abbiamo...". E c’è già chi rievoca Galletti e Tonelli.

Galeazzo Bignami, deputato di Fratelli d’Italia, carica le truppe: "Dalle primarie è uscito un candidato debole, Lepore. E la sinistra è frantumata. Dobbiamo approfittarne". E lancia l’amo agli alleati: "Dobbiamo essere capaci di rivedere le posizione complessive, affinché non siano autoreferenziali. Lepore con tutti gli endorsement che ha avuto avrebbe dovuto prendere l’80 per cento dei voti. E, invece, non ha convinto nemmeno una parte dei suoi...".

Dalle parti della Lega e del commissario del Carroccio in Emilia, Andrea Ostellari, non ci si sbilancia. Ma la scommessa, sotto traccia, è che il derby alla fine sarà tra Mugavero e Battistini. Un derby che racconta anche di dinamiche interne al Carroccio e al centrodestra che potrebbero avere influenze da e per Roma. Quello che si vocifera è che si farà muro su un eventuale candidato dell’area centrista. In un contesto di poche certezze e tanti dubbi, esce l’ennesimo nome dal cilindro: Manes Bernardini. Uno dei co-fondatori di Bfc, ex Lega, potrebbe essere spendibile. Dopo il sondaggio di Nomisma che l’ha ’incoronato’ come il politico più conosciuto in città, nel centrodestra c’è chi lo evoca. Anche per evitare che si candidi come frontman del terzo polo. Ma anche qui, nel gioco dei veti e contro veti, pare un’ipotesi azzardata. Più probabile, invece, in caso di ’tridente’ il nome dell’azzurra Ilaria Giorgetti.

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