Elezioni comunali Bologna: Dora Palumbo si candida a sindaco

Ex grillina, corre per Rifondazione e Pci. E punge Lepore: "Su People mover, stadio temporaneo, i lavoratori della Certosa, il candidato non ha detto una parola".

Dora Palumbo, candidata sindaca di Rifondazione comunista e Pci (foto Schicchi)

Dora Palumbo, candidata sindaca di Rifondazione comunista e Pci (foto Schicchi)

Bologna, 26 giugno 2021 - La sinistra unita di Rifondazione comunista e Pci, con il sostegno di militanti sindacali, comitati, movimenti e volontariato, parte da Bologna per rilanciarsi anche a livello nazionale. Prima tappa le elezioni di ottobre, con la consigliera Dora Palumbo candidata sindaca (video). L’ex grillina, fuoriuscita dai 5 Stelle in seguito all’alleanza di governo con la Lega, e oggi dal profilo civico, ha presentato dal bar 'La Linea' la sua corsa per Palazzo d’Accursio con a fianco Paolo Ferrero, vicepresidente di Sinistra europea, ex segretario di Rifondazione comunista e già ministro della Solidarietà sociale nel secondo governo Prodi.

Obiettivo: concretezza. Da qui, punge Matteo Lepore, chiamandolo “il candidato sindaco”: “Su People mover, le barriere anti rumore del canile di Trebbo di Reno, i lavoratori della Certosa, lo stadio temporaneo a Fico, non ho sentito una parola. E parlo solo delle questioni dell’ultima settimana. Dobbiamo fare qualcosa di sinistra per Bologna, citando una frase di morettiana memoria. Il rischio è che scompaia la sinistra in consiglio comunale...”.

Il riferimento è a Coalizione civica che, con Emily Clancy, ha trovato l’accordo con Lepore e il Pd. “Abbiamo lavorato tanto insieme, ma abbiamo oggi due visioni diverse di città. Ma penso che correre coi dem non abbia senso”, insiste la Palumbo. Le fa eco Ferrero: “Vogliamo riportare al voto coloro che alle urne non ci vanno più. Serve un’alternativa sulle questioni fondamentali dell’ambiente, del lavoro, degli sfratti. Va reso pubblico ciò che è stato privatizzato. L’alternativa la può fare solo chi è all’opposizione di un governo che vede insieme Pd, 5 Stelle, Lega e Forza Italia. A Roma si spartiscono i soldi del Pnrr, poi vengono qui a Bologna a dire che bisogna scegliere o l’uno o l’altro. No, bisogna scegliere un’altra cosa”.

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