Guerra ai dem pro Conti Il ricorso finisce a Roma

La commissione rinvia ai garanti nazionali "per la rilevanza delle questioni poste". Ridimensionata però l’istanza: "Lo statuto non parla di sostegno alle primarie"

Primarie, si potrà votare sia in presenza sia online il prossimo 20 giugno

Primarie, si potrà votare sia in presenza sia online il prossimo 20 giugno

"Non è stata trovata, nello statuto del Pd, una norma specifica che sanzioni un dirigente del Pd che in sede di primarie di coalizione non sostenga il candidato del partito". Tuttavia, "tenuto conto anche della qualità e della storia dei firmatari del ricorso, e soprattuto anche delle rilevanza delle questioni poste", si rinvia la trattazione del ricorso "alla commissione nazionale di garanzia". Diventa quindi un caso nazionale il ricorso di alcuni ex dirigenti del partitone già ai tempi del Pci, tra cui Luciano Sita e Mauro Olivi, che chiedono conto dell’opportunità dell’appoggio di alcuni esponenti dem – tra i quali Francesco Critelli, Alberto Aitini, Marco Lombardo – alla candidata alle primarie del centrosinistra ’non Pd’ Isabella Conti. Di fatto la commissione di garanzia provinciale che ieri ha esaminato il ricorso, presieduta dalla avvocato Paolo Trombetti, non ha rigettato l’istanza, rinviandola a Roma. Un grado più alto dove probabilmente il ricorso sarebbe finito lo stesso, considerando anche l’alta probabilità di un ricorso in caso di rigetto. Va però detto che la commissione locale ha un po’ ‘smontato’ le ragioni dei ricorrenti: nello statuto il ‘vincolo’ di sostegno esiste per il voto amministrativo, non per le primarie. Di più, "in un partito che si definisce ’democratico’ di nome e di fatto – recita la bozza del dispositivo – queste questioni andrebbero lasciate in una dialettica interna. Malgrado il clamore mediatico sollevato, la questione ci sembra rientrare in un confronto dialettico interno". Un provvedimento pacificatore, che mira alla decompressione dello scontro, che però non se la sente di respingere il ricorso sic et simpliciter.

Alla commissione non è sfuggito il nocciolo politico. Sulla base delle norme nazionali, per questioni di interesse generale come queste potrebbe essere "necessaria la garanzia di un’applicazione uniforme". Insomma, per ribaltare la questione la commissione nazionale dovrebbe accettare un’interpretazione sistematica e non letterale dello statuto. Si vedrà, pare difficile che i garanti nazionali possano riuscire a pronunciarsi entro il 20 giugno – non è in discussione lo svolgimento delle primarie –. Il dispositivo però una cosa la respinge: la valutazione sul fatto che Alberto Aitini e Francesco Critelli siano dipendenti del Pd. "Non possiamo giudicare questo aspetto, tantomeno come se fosse un aggravamento. Noi ci occupiamo di illeciti disciplinari, non di contratti di lavoro". Lo stesso Francesco Critelli ieri ha chiamato in causa il gruppo dirigente e Matteo Lepore. "Siete d’accordo con questo modo di fare? Date copertura politica a ciò che appare come un ricatto nei confronti di un pezzo del gruppo dirigente?". Simona Lembi: "Lasci chi sta con la Conti", la risposta di Licciardello: "Ci sarebbe da ridere, ma qui ride solo la destra".

Paolo Rosato

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