"I tavoli fuori sono la nostra linfa vitale"

Ristoranti e bar fanno muro: "Non toglieteci i posti in più, sono essenziali. Capiamo i residenti, ma va punito chi è fuori regola"

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di Amalia Apicella

Stremati da più di un anno di restrizioni e limitazioni, la proposta del candidato sindaco del centrosinistra Matteo Lepore di eliminare i dehors concessi per il Covid non convince ristoratori ed esercenti. In tanti hanno approfittato di qualche tavolo all’aperto tra i vicoli del centro storico per riaprire i battenti in tutta sicurezza. Ora l’idea, proposta da comitati e residenti e appoggiata dal candidato, di smantellare gli allestimenti, mette in allarme bar e ristoranti.

"Siamo in una zona pedonale, qui non possiamo dare fastidio a nessuno – spiega Fausto De Rosa, titolare dell’Osteria del Podestà, in via degli Orefici –. Siamo aperti daI 2014, ma in un momento delicato come questo, gli allestimenti in più che ci sono stati concessi sono la nostra linfa vitale", conclude De Rosa indicando la data di scadenza dell’ordinanza, che è stata prorogata al 31 dicembre 2021.

Si tratta di "un progetto che se messo in atto penalizzerà bar, locali e pizzerie", anche per Alessandro Fuzzi, titolare del ristorante di cucina tradizionale Pane vino e San Daniele. "Se non avessimo avuto i dehors non saremmo riusciti a sopravvivere nel difficilissimo momento che stiamo vivendo, e anche grazie ai tavoli in più la città è più viva. Capisco le richieste dei residenti, ma basterebbe far rispettare ai locali le regole per le installazioni, penalizzando soltanto quelle abusive", aggiunge Fuzzi che, dopo aver commentato l’idea di Lepore, ci porta all’esterno del locale e ci mostra i portici di via Altabella. "I miei tavolini sono più decorosi delle condizioni di sporcizia e incuria in cui sono lasciati normalmente i portici – conclude Fuzzi –. Sono sicuro che anche i residenti lo pensino. Attuare un progetto del genere non è accettabile. L’idea di una cittadella della movida, dislocata fuori dal centro storico invece, per me sarebbe bellissima. Prima di dirlo, però, bisognerebbe mettere il primo mattone. Parlare è veramente troppo semplice".

Dello stesso avviso è Domenico De Pasquale, titolare di tre locali del centro: Casa Altabella, Castiglione Pizza e cucina e Mortadella. "Trovo che sia corretto continuare a usare posti extra. La pandemia è stato un evento drammatico e ha ridotto notevolmente le capacità di incasso de. L’impegno dei ristoratori e dei gestori di locali che hanno sempre lavorato rispettando le norme e hanno fatto di tutto per uscire dalla pandemia dovrebbero essere apprezzati e rispettati", spiega De Pasquale.

Susan Coppola e Matteo Silvestri, invece, lavorano e vivono nel centro storico. "I posti in più che ci hanno concesso di allestire sono stati un aiuto importantissimo. Capisco, però, essendo anche residente in centro, la posizione dei comitati e del cadidato sindaco Matteo Lepore. Non si trovano più posti macchina all’interno delle mura e parcheggiare è impossibile. Quest’anno poi non abbiamo nemmeno pagato il suolo pubblico, l’anno prossimo sarà inevitabile", dice Susan. "Se fossi esclusivamente una commerciante non sarei d’accordo, ma in centro ci vivo anche e non è possibile avere le verande degli esercizi sempre aperte, 24 ore al giorno".

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