Matteo Lepore, al centro, intervistato dai capiredattori dei quotidiani
"Queste sono le mie suole delle scarpe...". Matteo Lepore, apre le danze alla Festa dell’Unità, intervistato dai capiredattori delle testate giornalistiche e agenzie di stampa bolognesi, mostrando i buchi dei suoi polacchini marroni alle oltre 300 persone della sala Nilde Iotti della Festa dell’Unità. Simbolo di "un sindaco di strada" che come mister Wolf risolverà problemi "senza mettere la polvere sotto il tappeto".
Il candidato sindaco del centrosinistra, dopo la presentazione delle liste che lo appoggiano, iniziata con un minuto di silenzio per ricordare Sergio Stecchi, candidato della lista Conti deceduto all’improvviso, tratteggia giunta e programma che verranno. Con alcuni punti fermi: linea chiara, concretezza sui problemi. E soprattutto: "Nessuna paura. Merola dice che trema a pensare ad alcune scelte? Io non tremo. L’unica cosa di cui dobbiamo avere paura, è la paura stessa", dice – sicuro – Lepore citando Kennedy. E promette risoluto: "I problemi vanno risolti: dallo spaccio al nodo di Piazza Verdi. Dobbiamo ascoltare la gente".
Per il resto, punge ancora i ribelli Pd ("gli unici ribelli che mi piacciono sono quelli delle montagne"), chiude alla correnti dem e avverte il partito: "Dev’essere il Pd delle persone, non quello delle infrastrutture". Tradotto: "Ok a Passante e tram, non sono più in discussione. Vanno fatti. Ma pensiamo ai nidi, alla necessità di azzerare le liste d’attesa. Occupiamoci della nostra comunità".
Ribelli Pd. Lepore chiude: "Un conto è il congresso del Pd, un altro governare le istituzioni". Morale, punge i dem che votarono Isabella Conti alle primarie: "Stare nelle istituzioni non è roba di correnti di partito. Serve una linea chiara e coraggiosa".
Giunta. L’aspirante sindaco non fa nomi, ma disegna la futura squadra allargata: "Faremo scelte coerenti col percorso di quest’anno. Dobbiamo tener conto delle competenze, non sarà una squadra figlia delle correnti. E, anzi, sarà una giunta metropolitana. Con personalità anche internazionali, sul modello di Barcellona, Madrid e Lione". Infine, una promessa: "Sarà la giunta più grande che Bologna abbia mai avuto. Coi sindaci della Città metropolitana e i presidenti delle Unioni che devono essere parte fondamentale della squadra di governo, come veri assessori".
Infrastrutture. L’assessore ’avverte’ il Pd: "Non pensi troppo alle cose di ferro, ma a chi ha occhi e cuore. Poi va portato a casa il risultato. Chi è venuto prima di me aveva i progetti sulla carta, io li dovrò realizzare. Ma io – ripete – non ho paura".
Stadio. "Il Dall’Ara – insiste – è un patrimonio della città, vogliamo investire le risorse del Comune come deciso. Intanto procederemo con lo stadio temporaneo, con risorse private".
Cierrebi. "Si è deciso per il no al supermercato, anche grazie alle petizioni dei cittadini. Diventerà un’infrastruttura di grande qualità".
Movida. "I problemi notturni di piazza Verdi o di piazza San Francesco si possono risolvere". L’assessore dem torna sulla doppia proposta del sindaco e del distretto della notte, annunciata pochi giorni fa, promuovendo l’idea di rilanciare il quartiere fieristico anche come cittadella del divertimento.
Sicurezza. "Non ho votato al referendum per la cannabis legale, anche se posso essere d’accordo. Un sindaco deve pensare che cresce lo spaccio, che aumenta la criminalità in città. E occuparsene. Serve un maggior impiego di forze dell’ordine".
La platea applaude. Lepore ringrazia e promette: "Non sarò un accentratore. C’è una coalizione con me. Questo sarà il modello di centrosinistra vincente anche per il 2023".
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