Lepore: "Un evento internazionale per i portici"

Il candidato sindaco del centrosinistra: "Inviteremo a Bologna i Paesi stranieri che hanno votato per il riconoscimento Unesco"

di Luca Orsi

"Sì a un patto fra Comune e Governo per valorizzare i portici". Matteo Lepore, assessore comunale uscente alla cultura, candidato sindaco del centrosinistra, apre alla proposta della leghista Lucia Borgonzoni, sottosegretaria alla Cultura, che sul Carlino ha auspicato una stretta collaborazione fra Palazzo d’Accursio e Roma. "Anche se con colori politici diversi, lavoreremo insieme per il bene della città", afferma Lepore. Che ringrazia anche i ministri Dario Franceschini e Luigi Di Maio, "il cui impegno è stato determinante per ottenere il riconoscimento dell’Unesco".

Se sarà sindaco, come immagina questo patto con Roma?

"Penso a un progetto condiviso, che metta in campo una strategia di valorizzazione e salvaguardia dei portici".

Il Comune prevede di festeggiare la nomina Unesco?

"Organizzeremo un grande evento internazionale, per invitare i Paesi stranieri che, votando per noi, ci hanno aiutato a ottenere questo risultato storico".

Sarà un evento una tantum?

"No. Immagino un Festival dei portici annuale, che coinvolga quartieri, cittadini e associazioni".

C’è il nodo manutenzione. La Borgonzoni immagina patti con i privati.

"Per l’80%, i portici sono proprietà privata a uso pubblico. Ma per la manutenzione serve il contributo di tutti. La definirei una grande ‘chiamata civica’, per arrivare a definire insieme regole e incentivi per la manutenzione e la valorizzazione".

Resta il problema dei graffiti e del degrado.

"C’è un tema, molto sentito, di rispetto dello spazio pubblico. Bisogna lavorare sull’educazione nelle scuole, sensibilizzare gli studenti universitari, coinvolgere gli amministratori".

Al Treno della Barca, nella lista dei portici Unesco, state già lavorando. A che punto siamo?

"Si stanno ristrutturando i negozi, si sta rifacendo la pavimentazione del portico. Inauguriamo in autunno".

La Borgonzoni sottolinea l’importanza degli Studios cinematografici in Fiera, e di una possibile collaborazione con Cinecittà. Che ne pensa?

"Con Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca, abbiamo incontrato undici case di produzione cinematografica. Offrendo spazi adeguati, puntiamo a portare a Bologna produzioni di grande valore".

Quale ruolo avrà BolognaFiere?

"La Fiera è pronta a costituire una propria azienda dedicata alla gestione degli spazi. Abbiamo l’obiettivo di realizzare nell’area della Fiera un nuovo distretto dell’industria culturale e creativa. Benissimo, quindi, se la sottosegretaria Borgonzoni vuole dare una mano. Sono pronto a incontrarla, se sarò sindaco".

La Borgonzoni critica però la sua idea di un ‘distretto della notte’, sempre in area Fiera.

"Beh, in questa campagna elettorale non sono certo io quello che vuole spostare tutto". (Il riferimento è a Fabio Battistini, candidato civico appoggiato anche dalla Lega, che propone di delocalizzare Fiera, Sant’Orsola, autostazione e ateneo, ndr).

La Borgonzoni teme si crei un ‘ghetto fuori città’ per i giovani. Come risponde?

"Non ci sarà alcuna deportazione. Nel programma si parla di un distretto del divertimento notturno, collegato alla città da bus, che crei nuove opportunità di lavoro. Ma il centro continuerà a vivere. Abbiamo un programma di iniziative importanti per tutelare il mondo del commercio e delle imprese".

Nel 2022 cade il centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, nato in via Borgonuovo.

"Io e il sindaco Merola siamo nella Commissione nazionale, e stiamo seguendo i vari progetti in cantiere. Non vedo l’ora, spero da sindaco, di celebrare come merita una delle figure più rappresentative della cultura italiana".

Veniamo al commercio. La sua ipotesi di chiudere i dehors concessi per l’emergenza Covid ha destato forti preoccupazioni in molti esercenti.

"Non ho detto che, se sarò eletto, farò subito smontare quei dehors. Ho detto che, quando sarà finita l’emergenza Covid, torneremo alla normalità".

Come?

"Costruiremo un nuovo progetto per l’uso dello spazio pubblico insieme con le associazioni di categoria e le imprese. L’obiettivo è sempre la salvaguardia dei posti di lavoro".

Lei è anche assessore al turismo. Ci sono segni di ripresa?

"I dati sono molto buoni. In questi primi 15 giorni di settembre abbiamo il 75% di occupazione camere. A settembre 2019 7era il 76%. E parliamo solo di turismo leisure: il business sta ripartendo adesso. E mancano Regno Unito e Usa, i nostri mercati più forti. Insomma, si torna, pare, al pre Covid. Segno che la città piace e ha una buona reputazione".

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