Elezioni Bologna 2021, Santori nella lista Pd: "Io indipendente, mi attaccano per paura"

In un lungo post su Facebook, il leader delle Sardine spiega la sua candidatura. "Credo nella politica e non mi vergogno"

Il leader del Movimento delle Sardine Mattia Santori

Il leader del Movimento delle Sardine Mattia Santori

Bologna 21 agosto 2021 -  "Vi diranno che siamo schiavi del Pd, che gettiamo la maschera, che ci vendiamo per un posto in giunta. Chi lo dice ha ruoli politici ottenuti non certo per etica, passione o abnegazione alla cosa pubblica". E ancora: "La verità è che hanno paura, perché qualcuno alle dinamiche da Prima Repubblica preferisce rimboccarsi le maniche e offrirsi alla politica". Dopo l'annuncio della sua candidatura nella lista del Partito democratico alle elezioni amministrative bolognesi del 3 e 4 ottobre 2021, il leader delle Sardine Mattia Santori dedica un lungo post sulla pagina del movimento per spiegare le motivazioni della sua scelta. Lo fa, scrive Santori, per contrastare "chi lavora per far credere che la politica sia uno schifo, una melma, un tugurio di rozzi individui". E lancia anche la sua pagina Facebook personale, in vista della campagna elettorale sotto le Due Torri

Aggiornamento Elezioni Bologna 2021, Santori punge: bufera nel Pd. Poi la frenata Comunali 2021, nuovo sondaggio: Lepore sfiora il 62%Pombeni: "Santori nel Pd dovrà mettersi alla prova" - Martedì l'annuncio ufficiale con il segretario provinciale Pd Luigi Tosiani Come spiega nel lungo post, Santori, classe 1987, si candiderà nelle liste dem, ma da indipendente. Perché, dice, "non si tratta di entrare nel PD o in altri partiti, significa dare il proprio contributo alla coalizione guidata da Matteo Lepore, una coalizione che il 4 ottobre vuole vincere con un ampio margine per dare una sveglia al centrosinistra nazionale e dal 5 ottobre vuole dimostrare cosa significa amministrare quella che mira ad essere la città più progressista d’Italia". Nello specifico della sua scelta, il numero uno delle Sardine afferma che avrebbe potuto scegliere di farsi candidare per un posto blindato in Parlamento. Al contrario, da giovane attivista, ha deciso di partire dal basso. Per questo, la destra e i detrattori, hanno paura e attaccano. 

Nel corso della lettera il leader delle Sardine, ripercorre in breve anche la vita del movimento 'ittico', dalla sua nascita fino alle più recenti vicende. "Come molti di voi sanno - scrive Santori -, per me l’esperienza movimentistica delle sardine doveva esaurirsi all’indomani delle elezioni del 26 gennaio 2020, trasformandosi in una realtà politica autonoma, con una nuova leadership legittimata dalla base e con l’obiettivo di unire le migliori energie escluse dai partiti e fare da collante nel mare aperto del centrosinistra". Invece, prosegue, "questo non è stato possibile per le ragioni che tutti conoscono ma ciò non significa che quel mare aperto non sia ancora lì ad aspettarci". Da qui, la trasformazione del Movimento. "Insieme a una dozzina di pazzi sognatori - racconta - abbiamo dato tutto quello che potevamo a questa grande famiglia ittica, organizzando scuole di politica e tour elettorali, sostenendo convintamente il NO al referendum costituzionale, facendo informazione e iniziative sulla cannabis e sui diritti civili, promuovendo iniziative a favore di ARCI, ANPI e altri presidi di socialità e antifascismo su tutto il territorio nazionale". 

Ora che si avvicina la data del voto per la scelta del nuovo sindaco di Bologna, Santori dice che "I nostri avversari sovranisti sono deboli: da quando è fallita la “presa” dell’Emilia-Romagna litigano per la leadership, vanno forti nei sondaggi ma perdono le elezioni". A Bologna, dice in chiusura il leader delle Sardine, si è creata una coaliziona ampia, "sul modello Bonaccini", che farà delle Due Torri la città più progressista d'Italia. "Da oggi e per il prossimo mese cercherò di spiegare ai miei concittadini che ho bisogno della loro fiducia per portare la mia esperienza di educatore, ricercatore, volontario, apprendista politico nel Consiglio comunale di Bologna, la città che mi ha formato politicamente e a cui intendo restituire tutto il bene che mi ha fatto", scrive al termine del suo messaggio Santori. "Sarà una strada in salita, ma comunque vada il panorama lungo il percorso alla fine sarà mozzafiato, proprio come oggi". 

 

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