Parcheggi Bologna, ecco il piano di Venturi: "1500 nuovi posti auto in centro storico"

Questa la proposta del consigliere comunale ora in quota Lega, che ha individuato tre aree precise per gli stalli interrati e automatici: ecco quali

Giulio Venturi con Fabio Battistini alla conferenza di presentazione del piano parcheggi

Giulio Venturi con Fabio Battistini alla conferenza di presentazione del piano parcheggi

Bologna, 2 settembre 2021 - È un piano ambizioso che punta complessivamente ad aggiungere 1500 posti auto “interrati e automatizzati” in centro storico. Questa la proposta avanzata dal consigliere comunale ora in quota Lega Giulio Venturi, che ha individuato in tre aree precise i luoghi ideali in cui realizzare i primi stalli aggiuntivi.

“Stalli privati su suolo pubblico potrebbero sorgere in Piazza Roosevelt - spiega Venturi -, il cui parcheggio multipiano potrebbe avere una capienza di 500 posti auto. E poi in piazza del Baraccano, con un parcheggio pertinenziale ed a rotazione da 100 posti ed infine in piazza Saragozza, con ulteriori 300 posti auto”. Un progetto per sopperire a ciò che il consigliere leghista definisce “un grosso problema come la carenza dei parcheggi, storicamente non considerato dalla sinistra. Su questo tema invece abbiamo un’attenzione particolare da parte del candidato sindaco Fabio Battistini”.

Battistini che ha infatti presenziato alla presentazione del progetto dicendosi “aperto all’ascolto prima della presentazione del mio programma alla fine della settimana prossima, in cui terrò conto di proposte interessanti per un programma globale di rivisitazione della mobilità bolognese”. Una mobilità che, tenendo conto di quanto proposto da Giulio Venturi necessiterebbe la “creazione di parcheggi interrati in centro storico. La proposta è di creare parcheggi di piccole dimensioni e automatizzati, per posteggiare automaticamente nel sottosuolo. È un piano calcolato in tutto per 1500 posti in tutta Bologna. Per realizzarlo bisogna prevedere un fondo per le imprese che si impegnano a intraprendere l’opera e che potrebbero rinvenire resti archeologici. Ma quello che diciamo è che non si possono bloccare opere che renderebbero Bologna più funzionale nascondendosi dietro la scusa dei resti archeologici”.

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