"Sono passati 25 anni da quando entrò in Comune una consigliera trans. Allora c’era Marcella Di Folco, oggi quasi sicuramente ci sarò io. Che responsabilità. Succede che quando ho visibilità poi mi ranicchio, mi riduco. Non mi piace molto mostrarmi...". Porpora Marcasciano, ’Egisto’ nella scheda elettorale, guida il Mit (Movimento identità trans), è attivista Lgbt+, sociologa e scrittrice. Frastornata ed emozionata, viste le 623 preferenze "senza far campagna elettorale", quarta più votata di Coalizione civica coraggiosa ecologista solidale. Ma, con Emily Clancy quasi pronta all’ingresso in giunta, il suo posto di consigliera è sicuro. Se l’aspettava? "Sono contenta. Non ho fatto campagna elettorale perché stavo girando un film per la Rai su un mio libro. Ero sul set otto ore al giorno: la fiction è su sette persone trans e io sono una delle protagoniste". Bologna è la seconda volta che elegge una consigliera trans... "Era il ’95, c’era Marcella Di Folco. Il compito non è facile. Anche quando Emily Clancy mi ha chiesto se volevo candidarmi ero entusiasta, volevo restituire qualcosa alla città che mi ha adottato, visto che vengo da un piccolo paese vicino a Benevento. Ma poi non mi sono sentita all’altezza. Sono tornate l’ansia, la paura... Solo dopo qualche giorno mi sono decisa". Che eredità ha lasciato Marcella a lei e a Bologna? "Marcella era grande di stazza e di cuore. Dava tutta se stessa agli altri. Se una trans veniva arrestata alle 3 di notte, lei c’era. Si svegliava e partiva dovunque fosse. Ebbene, difficile essere come lei. So già che non riuscirò ad alzarmi nel cuore della notte. Ma quell’umanità che diventa umanesimo, cercherò di averla anche io. Penserò alla mano sulla spalla di Marcella e partirò da lì". In consiglio ci sono anche stranieri, tanti giovani, civici. È lo specchio della società? "Direi del mondo. Che è sempre ...
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