Primarie Bologna 2021: si infiamma la polemica sullo spoglio dei voti online

Il comitato di Isabella Conti chiede di poter assistere allo scrutinio: "Se non c’è nulla da nascondere, se tutto avviene in trasparenza, perché rifiutare?"

Primarie Bologna 2021, polemica sullo spoglio del voto online

Primarie Bologna 2021, polemica sullo spoglio del voto online

Bologna, 19 giugno 2021 - E' diventata uno scontro la querelle sollevata ieri dal comitato di Isabella Conti, candidata alle primarie del centrosinistra, che chiede di poter vedere in tempo reale lo spoglio dei voti online, che verranno registrati dalla piattaforma delle primarie di cui è proprietario il Pd.

L'editoriale Bologna, un caso italiano di Michele Brambilla

Come anticipato dal Resto del Carlino oggi, il Pd sembrerebbe però fermo sulla prassi consolidata: massima trasparenza, i dati verranno comunicati al referente del comitato organizzatore, ma il calcolo informatico compete alla piattaforma senza altri accessi. Il comitato della Conti torna a chiedere di più, pena decisioni drastiche. "Le primarie rappresentano un momento di festa democratica, di coinvolgimento e partecipazione delle cittadine e dei cittadini, che meritano di avere certezza di poter esprimere il loro voto in un contesto di massima trasparenza - si legge nella nota che porta la firma di Michele Cristoni, rappresentante di Isabella Conti al tavolo del comitato organizzatore -. Appare inspiegabile, politicamente ed eticamente inaccettabile, il rifiuto da parte dei gruppi dirigenti del Pd, di negare ai rappresentanti della candidata Isabella Conti, sia l'originario elenco di chi si era registrato per il voto on line, prima delle operazioni di ammissione ed esclusione al voto, sia l’accesso al sistema che raccoglie e verifica i voti che saranno espressi online nella giornata di domenica. Non è un mistero per nessuno che, dati i numeri incoraggianti delle prenotazioni, lo scrutinio dei 4.800 voti “virtuali” rappresenta una fetta importante dello scrutinio totale. È trasparenza affermare che non ci sarà consentito di assistere all’arrivo dei voti, che gli unici a sovrintendere saranno i dirigenti che solo pochi giorni fa si facevano fotografare ad una cena a sostegno di uno dei due candidati, che il file verrà inviato solo alla fine dello scrutinio dei voti in presenza e solo ad un rappresentante (scelto a caso, si immagina..) del comitato delle primarie?

Perché impedire ai rappresentanti di tutti i candidati di avere accesso al sistema ma limitarlo solo ai supporters di uno dei due? Se non c’è nulla da nascondere, se tutto avviene in trasparenza, perché rifiutare? Non sarebbe più giusto e più corretto trattare la piattaforma partecipa alla stregua di un normale seggio elettorale, prevedendo la presenza dei rappresentati di tutti i candidati e non di uno soltanto? Bisogna assicurare che le operazioni di voto ed il relativo scrutinio avvengano nella massima trasparenza, anche al fine di rendere possibile un clima sereno e di avere un risultato chiaro e riconosciuto da tutti". A questo punto bisognerà capire se il Pd nazionale accorderà questo scrutinio online 'in presenza', oppure no. E' l'ultimo scontro di questa tesa campagna elettorale.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro