Andrea Poli: "Bologna sa sorprendere. Con semplicità"

Il capitano dei rossoblù è l’ospite di oggi della nostra newsletter. "Storia, cultura e cucina: qui c’è tutto, senza effetti speciali"

Andrea Poli, centrocampista e capitano del Bologna

Andrea Poli, centrocampista e capitano del Bologna

Bologna, 24 marzo 2021 - Di Bologna mi piacciono i colori. Ho scelto di abitare sui primi colli perché affacciano sulla città e posso guardarla dall’alto: amo il panorama dei tetti rossi dal sapore medievale. E poi mi piace il verde: la natura è la mia valvola di sfogo, passeggiare lontano dal traffico mi rilassa. La meta che preferisco è l’Osservanza, ci vado spesso con mia moglie Teodora, la nostra bimba Lavinia e Kira, il nostro lupo cecoslovacco.

Sono nato a Vittorio Veneto nel 1989, il mio percorso da calciatore mi ha portato a vivere a Treviso, Milano, Sassuolo, Genova e quando sono arrivato qui, nel 2017, di Bologna conoscevo solo il Dall’Ara per averci giocato da avversario. La città è stata una bella scoperta: ha un’architettura unica.

In quattro anni io e mia moglie l’abbiamo esplorata assieme respirandone la storia sotto i portici che ti permettono di girarla anche con la pioggia. Ci piace passeggiare per il centro storico e raggiungere Piazza Maggiore percorrendo via D’Azeglio che è la mia strada preferita, forse perché c’è la casa di Lucio Dalla. Poi andiamo spesso al Mambo, il Museo d’Arte Moderna, dove tempo fa ho visto una mostra sul rapporto uomo-natura che mi ha fatto molto riflettere.

Ho un rapporto speciale con i bolognesi: si percepisce che tengono tanto alla squadra. Ma quando mi riconoscono per strada hanno grande rispetto, c’è chi mi saluta, chi mi sorride, hanno sempre un atteggiamento cordiale e mai invadente. Devo parlare della cucina? Fantastica. Certo, è molto sostanziosa e da atleta devo mantenere una dieta leggera, ma qualche sgarro ogni tanto ci sta.

Tra le ricette tipiche preferisco i primi. Andavo spesso in un ristorante con la cucina a vista e con le sfogline che preparavano la pasta fresca. E’ una cosa che ho visto fare solo qui: era affascinante seguire la produzione di tagliatelle e tortellini e dopo pochi minuti trovarseli nel piatto. Bologna è così: sa sorprenderti senza bisogno di effetti speciali. Con la semplicità del bello e del buono.  

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