Bologna Fc-Atalanta 0-1 Donadoni non risponde ai fischi

Il tecnico rossoblù: "Destro in panchina? Ho solo visto meglio Avenatti"

Roberto Donadoni (Foto Schicchi)

Roberto Donadoni (Foto Schicchi)

Bologna, 11 marzo 2018 - "Non commento, pensateci voi". Roberto Donadoni preferisce non parlare del coro "Non vinciamo mai quando te ne vai" indirizzatogli a più riprese da una parte della Curva; parla invece della sconfitta subita in casa dall'Atalanta: "Abbiamo fatto un buon primo tempo - dice il tecnico rossoblú -, poi nel secondo quando sono venute a mancare le energie ci siamo abbassati troppo dando l'occasione a loro di fare il loro gioco e di arrivare al tiro da fuori. Loro hanno un'atleticità importante; peccato perchè quando arrivi lí devi capire che bisogna rimanere più alti ed accorciare. I giocatori ce l'hanno messa tutta, ci hanno provato anche se bisognava essere piú lucidi in alcune ripartenze".

Contestata dai tifosi anche la scelta di tenere in panchina Mattia Destro per fare posto ad Avenatti: "Non dovevamo fare un gioco diverso dal solito - spiega Donadoni -. Ho solo visto meglio Avenatti. Destro non è diventata una terza scelta. Ha quasi sempre giocato, ma si allenano anche gli altri e si creano i loro spazi". Archiviata la settima sconfitta casalinga della stagione il Bologna deve guardare avanti: "Io - dice l'allenatore del Bologna - non penso che non si possa migliorare, penso che si possa fare qualcosa di piú. Sarebbe troppo comodo dire che stiamo facendo il massimo".

Anche Joey Saputo rimasto piú di una settimana sotto le Due Torri e presente oggi allo stadio ha visto dal vivo le difficoltà del suo Bologna: "Non ho niente da chiedere - dice Donadoni -. L'unica cosa che chiedo di finire queste partite nel modo migliore, ma lo chiedo prima di tutto a me stesso. Se si potrà fare qualcosa di diverso lo rimandiamo all'anno prossimo".

Chi sta trattando la sua permanenza a Bologna per l'anno prossimo è Riccardo Bigon "Parlo con Fenucci tutti i giornie non credo ci siano problemi da questo punto di vista - dice il ds che poi commenta un Bologna incapace di pareggiare -. Quello dei pareggi è un dato oggettivo. In alcuni momenti della stagione come per esempio a Ferrara la settimana scorsa qualche pareggio in più avrebbe potuto dare sensazioni diversa ma 33 punti sono un buon bottino visto l'andamento generale del campionato anche se noi non ci accontentiamo, altrimenti rimarremmo a casa. Andremo avanti un passo alla volta ma ci vuole tempo per crescere. Tra le squadre del nostro livello non vedo formazioni che abbinino il risultato al calcio spettacolo".

Il direttore sportivo parla infine della scelta di tenere in panchina Destro per far giocare Avenatti: "Destro - afferma Bigon - è il nostro attaccante titolare, ma ci sta che il mister abbia scelto Avenatti vedendo le caratteristiche degli avversari". Dello stesso avviso Simone Verdi, impiegato dietro la punta e non nel suo ruolo preferito di esterno d'attacco: "Gioco lì per necessità - dichiara il numero 9 rossoblú - . Quando incontriamo una difesa a 3 è preferibile giocare con un attacco a due e mettersi a specchio". "Nel primo tempo - analizza - siamo partiti bene poi siamo calati nella ripresa ed era piú difficile conquistare palla e ripartire. Domenica andremo a Roma per mettere in difficoltà la Lazio". 

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