Bologna Juventus e coronavirus, la Regione non fa sconti per domenica

L’ordinanza prevede l’assenza di pubblico fino all’8 marzo. In caso di posticipo, situazione da decifrare

Lo stadio Dall'Ara pieno per una degli ultimi Bologna Juventus (FotoSchicchi)

Lo stadio Dall'Ara pieno per una degli ultimi Bologna Juventus (FotoSchicchi)

Bologna, 2 marzo 2020 - Giocare lunedì, a porte aperte, è una possibile soluzione, al netto del fatto che l’ordinanza regionale prevede le porte chiuse fino a domenica a 8. Questa è l’ipotesi lanciata dall’ad rossoblù Fenucci, nella settimana che porta a Bologna-Juventus e in vista dell’assemblea di Lega di mercoledì.

Ma la questione rinvii e del trattamento resta un nodo quanto mai delicato e di difficile soluzione. Oggi è in programma una riunione in seno al Bologna per decidere il da farsi relativamente alla prevendita dei biglietti del big match, che non è mai cominciata. Molto probabilmente non sarà avviata almeno fino alla riunione di Lega di mercoledì. Qualora fosse predisposto il rinvio della partita al lunedì, non è escluso che il club si assuma il rischio di avviarla. Ma di rischio si tratta, motivo per cui circa la decisione non c’è certezza.

Perché stando a quanto fa sapere la Regione, seppur senza dichiarazioni ufficiali, le autorità si riserveranno il diritto di prolungare l’ordinanza di chiusura di manifestazioni e scuole nei giorni di venerdì e sabato. E, nel caso, lunedì il match andrebbe giocato a porte chiuse, con annesso problema relativo ad eventuali rimborsi sui tagliandi o meno. Di più. Ieri, il Governo ha confermato lo stop di tutte le manifestazioni sportive a porte aperte fino a domenica, vietando ai tifosi residenti in Emilia Romagna, Lombardia e Veneto e delle province di Pesaro-Urbino e Savona le trasferte. Governo, Regioni e Comuni non sono in grado di offrire certezze su cosa accadrà oltre il fine settimana e si riservano il diritto di prolungare le ordinanze, spingendo informalmente per la disputa degli eventi nelle date programmate a porte chiuse.

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