Bologna, 25 novembre 2020 – Il Bologna Fc 1909 affida a un tweet il ricordo di Diego Armando Maradona, scomparso a 60 anni. “Un onore averti avuto come avversario – si legge -. Addio Diego, sei stato il più grande”.
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Diego, avversario del Bologna con la maglia del Napoli (video), aveva un bellissimo ricordo della città e, in particolare, del Dall'Ara. Perché il secondo scudetto conquistato dal Napoli e da Maradona – in panchina c'era Albertino Bigon, padre di Riccardo, attuale direttore sportivo del Bologna – parte proprio dalle Due Torri.
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E' il 22 aprile 1990: sono le ultime giornate di un campionato di serie A che ci porta ai Mondiali di Italia '90, quelli che vedranno l'Argentina e Maradona (foto) conquistare la finale, battendo in semifinale proprio l'Italia, dopo i calci di rigore.
In quella domenica 22 aprile 1990 il cielo è grigio su Bologna: la curva San Luca è piena di tifosi napoletani che, in realtà, prendono posto anche in altri settori. L'entusiasmo dei sostenitori partenopei è legato al fatto che c'è un testa a testa con il Milan di Arrigo Sacchi, per la conquista del titolo. E il sogno, con un Milan apparso in affanno, appare una ghiotta realtà da cogliere al volo. Per prendersi la rivincita, dopo il sorpasso subito due anni prima.
Le due squadre sono appaiate a pari punti: il Napoli gioca a Bologna, il Milan è al Bentegodi, nella fatal Verona. Come nel 1973 il Milan cade nella città scaligera, 2-1, mentre il Napoli conquista un successo rotondo.
In gol con Careca dopo tre minuti, lo stesso Diego raddoppia al 9'. Poi si sono le reti di Francini e Alemao, inframezzate dai rossoblù De Marchi e Iliev. Finisce 2-4 il Napoli si porta a +2 sul Milan e, sulle ali di quel successo conquistato a Bologna, conquisterà il suo secondo scudetto.
Con Maradona protagonista. Maradona protagonista annunciato anche di alcune sfide di calcio a cinque al PalaDozza. In quella fine degli anni Ottanta il Pibe de Oro non si farà vedere al palazzetto dello sport. Ma a portare entusiasmo e passione, ci pensarono i suoi fedelissimi, da Nando De Napoli a Ciro Ferrara.
Una quindicina di anni fa, reduce da un'amichevole disputata a Cervia in uno dei tanti blitz in Romagna, per riabbracciare l'amico Salvatore Bagni, Diego si fermo nuovamente all'ombra delle Due Torri per prender parte a “Scuola di Calcio”, la trasmissione condotta da Filippo Cotti.
Un rivale, un avversario. Sempre rispettato per il suo talento e per la sua capacità di trasformare il calcio in spettacolo. Anche Bologna, oggi, piange l'idolo di Napoli e di una nazione intera.
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