Bologna, 6 maggio 2018 - “All'intervallo mi ha fatto specie vedere un giocatore della Juventus lamentarsi con l'arbitro dicendo che non era rigore altrimenti avrebbero dovuto espellere Rugani e questo per me è significativo”. Roberto Donadoni racconta questo retroscena per sottolineare la mancata espulsione a Rugani in occasione del rigore su Crisetig poi trasformato da Verdi e “nel secondo gol della Juventus - aggiunge - c'è un gomito sulla schiena di Keita: in quelle circostanze non serve grande pressione per sbilanciare l'avversario perchè è difficile sopportare lo spostamento improvviso”.
Al di là delle avverse decisioni arbitrali l'allenatore del Bologna si vuole soffermare “sulla prestazione positiva. Abbiamo fatto un ottimo primo tempo. Peccato perché sui primi due gol abbiamo commesso errori e poi in alcune circostanze siamo stati troppo precipitosi. Adesso - continua - bisogna continuare a lavorare. A Bologna c'è un ambiente societario ottimo in cui il club mira a far crescere i giovani”.
Chi è sicuramente cresciuto è Simone Verdi, autore del nono gol stagionale, ma che potrebbe lasciare Bologna a fine stagione: “Aspetto quello che decide Verdi - dice Donadoni -. Ha grande libertà e rispetto. In queste due partite di sicuro lo avremo con noi e mi auguro sia d'aiuto alla squadra per fare punti poi a fine stagione faremo tutti i ragionamenti del caso”.
A non escludere la sua permanenza sotto le Due Torri è lo stesso Verdi, sul quale continua la corte serrata del Napoli: “A Bologna mi sento a casa - assicura -. Parlerò con la società e sceglieremo la cosa migliore per tutti e due. Se la società dice ha ha bisogno di vendermi non posso andare contro la loro volontà, ma non nego che potrei rimanere qua”.
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