Lazio Bologna, Mihajlovic. "Compiuto un mezzo miracolo. La Juve? Contatti 5 anni fa..."

Serie A, 37esima giornata. Il tecnico serbo, dopo la gara con la Lazio, a ruota libera sulla salvezza e sul suo futuro

Mihajlovic abbraccia Simone Inzaghi (Lapresse)

Mihajlovic abbraccia Simone Inzaghi (Lapresse)

Bologna, 20 maggio 2019 - “Nessuno, o almeno in pochi credevano nella nostra salvezza. Io ero tra quei pochi”. Orgoglio, è questo ciò che prova Sinisa Mihajlovic al termine di Lazio-Bologna, gara terminata in pareggio (foto) che ha regalato la matematica salvezza ai rossoblù, che quindi hanno in tasca la certezza di rimanere in Serie A anche l’anno prossimo. Un’impresa quella compiuta dai rossoblù e dal loro tecnico, protagonisti di una cavalcata eccezionale nel girone di ritorno: “Abbiamo fatto quasi un mezzo miracolo, i ragazzi sono stati bravissimi, è un gruppo meraviglioso, fatto prima di tutto da uomini e poi da calciatori. Abbiamo sempre creduto in quello che stavamo facendo, è una salvezza meritata”.

Tanto il lavoro fatto in questi mesi da Mihajlovic, che ha saputo premere su un tasto ben preciso in questi mesi: “La cosa più importante era mettere a posto la testa, fagli capire cosa volevo da loro. Fare un certo tipo di calcio richiede coraggio, bisogna pensare a noi e così è stato. Abbiamo lavorato e cambiato tipo di allenamento, all’inizio ci sono stati degli infortuni, ma poi i ragazzi hanno assimilato il modo di lavorare, ci abbiamo messo più intensità”.

Una partita dai tratti decisamente emotivi per Mihajlovic, che si è visto intonare cori da entrambe le curve: “A me fa piacere l’affetto della gente, dei tifosi di oggi e dei tifosi della Lazio. Non è una cosa da tutti i giorni, ne sono orgoglioso, ho lasciato un bel ricordo”.

E sul futuro? “Ci godiamo la salvezza, se dovessimo vincere anche sabato potremmo arrivare decimi e quello sarebbe un capolavoro. Dobbiamo tenere duro, le motivazioni ci sono: una cosa è salvarsi da quindicesimo, un’altra da decimo. Prima l’obiettivo era la salvezza, ora è il decimo posto, sarebbe la ciliegina sulla torta. In settimana dovrebbe tornare il presidente, quando arriva ci si parlerà. Io alla Juventus? Sì un contatto c'è stato, ma cinque anni fa - dice scherzando il serbo -. E poi basta (la risposta a chi gli chiedeva se fosse stato chiamato per il post-Allegri, ndr)". 

Una salvezza che è merito di tutta la squadra: “Non mi piace parlare dei singoli, quello che abbiamo fatto è merito di tutta la squadra, tutti si sono allenati bene e hanno sempre creduto in quello che stavamo facendo”. Battuta anche su Destro, oggi in gol, il quarto sotto la gestione Mihajlovic: “Se sta bene è un giocatore importante, deve abituarsi all’idea di allenarsi sempre al massimo. Il suo è un problema di testa, non fisico, ogni tanto si prende qualche pausa. Sono contento per lui, ci ho sempre creduto. Oggi mi ha voluto ringraziare per la fiducia che gli ho dato, ma il merito è suo”. Al fischio finale è partita la festa dei rossoblù, che potrebbe trovare l’apice perfetto proprio nella gara di sabato prossimo: “I ragazzi hanno fatto qualcosa che rimarrà negli occhi e nei cuori della gente. Sabato non sarà facile, ma se dovessimo vincere sarebbe una cosa meravigliosa. Festeggiamenti? Qualche birretta si prenderà, poi domani mattina abbiamo allenamento quindi vedremo”. In mix zone si è presentato Danilo, autore anche stasera di una prova di spessore: “Una partita brutta, il merito è anche della Lazio, di fronte avevamo la squadra che ha vinto la Coppa Italia. Io da solo non ho fatto niente, il merito è della squadra e di Sinisa, di quelli che sono arrivati. Abbiamo conquistato la salvezza sul campo, nessuno ci ha regalato niente”. E, proprio nel mezzo delle domande, interruzione a sorpresa di Andrea Poli, stasera in gol, che ha ovviamente detto la sua sulla salvezza appena conquistata: “Il futuro del mister? E’ una decisione sua. E’ sotto gli occhi di tutti che per venire in una squadra con 14 punti ci vogliono personalità e coraggio. Questa squadra aveva tutte le capacità per salvarsi, nelle difficoltà non ha mai mollato. Il gruppo ha dimostrato di avere sempre grandi attributi, c’è stata un’alchimia perfetta. Siamo stati grandi”.

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