Medel al centro del Bologna: grinta e testa

Difesa a quattro oppure a tre: Mihajlovic ha scelto comunque il Pitbull come leader per blindare la retroguardia rossoblù

Gary Medel, 34 anni, in azione

Gary Medel, 34 anni, in azione

Bologna, 6 settembre 2021 - Dalla lista partenti a elemento cardine per un Bologna a caccia di nuovi equilibri: ecco la parabola di Gary Medel. Dopo una stagione trascorsa tra malumori, infortuni e dubbi, con dieci presenze, il pitbull cileno aveva iniziato l’estate come probabile partente. Così avevano lasciato intendere Mihajlovic e la dirigenza rossoblù, con dichiarazioni che non hanno bisogno di interpretazioni: "Se ci sta con la testa è un giocatore importante, a patto che non pensi più alla nazionale che al club. Il futuro dipenderà da lui". Lui, Medel, è capitano del Cile, nazionale con cui ha alzato due Copa America, sempre da difensore centrale. E in quella posizione pretendeva di avere un ruolo, dopo una carriera passata più da mediano che nel reparto arretrato, a livello di club. Lo volevano Boca Juniors e Universidad Catolica, il club del cuore, in patria. Di fronte a questi interessamenti, il Bologna aveva lasciato carta libera al giocatore, che aveva dato mandato al procuratore di cercare squadra in Spagna, nazione della moglie. Il tutto mentre era impegnato in Copa America, che avrebbe visto sorridere gli argentini. Rientrato a Bologna, il cileno si è visto messo nuovamente tra la lista dei centrocampisti, per sopperire alla partenza di Poli e nelle prime amichevoli sembrava poco calato nella parte: il tutto lasciava presagire al suo addio. Ma il finale scontato ha lasciato il posto a quello a sorpresa. La prima gara della stagione è un disastro: cinque gol incassati dalla Ternana, in Coppa Italia, in meno di un’ora. E Mihajlovic si ritrova nella condizione di ripescare Medel, che torna il pitbull dei bei tempi. La coppia Bonifazi-Soumaoro fatica, nessuno dei due sembra in grado di guidare il reparto. Medel sì: sia da centrale della difesa a tre, come in Coppa, quando il Bologna, sotto 5-1, sfiora la rimonta dopo il suo ingresso, sia nel reparto a 4 contro la Salernitana, quando la rimonta è vincente. Garantisce letture, uscite di palla e costruzione dal basso Medel. E l’esperienza sufficiente per sopperire ai centimetri che deve cedere alla maggior parte degli avversari, in termini di altezza. Al suo fianco, anche Bonifazi fa tutt’altra figura. Così, Soumaoro, riscattato per 2,5 milioni in estate con l’idea di farne un punto cardine della difesa, deve rimboccarsi le maniche e giocarsi una maglia con l’altro nuovo arrivato: Bonifazi. A meno che Mihajlovic non sdogani definitivamente la difesa a tre. Una cosa è certa: a un Medel così, il Bologna ora non rinuncia. Nell’ultima settimana, i valenciani dell’Elche si sono fatti sotto, garantendogli un biennale. Il cileno è rimasto con la testa a Bologna: protagonista con la Salernitana e con l’Atalanta. Gare al termine delle quali ha deciso di rimanere a Bologna, seppur in scadenza di contratto: contratto da 1,6 milioni netti, uno dei motivi per cui la dirigenza aveva pensato all’addio. Medel si è ripreso il Bologna e per esperienza carisma e carattere si candida a essere uno dei riferimenti tecnici del gruppo.

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