Mihajlovic, ecco la sua Bologna

I luoghi amati dal nuovo allenatore rossoblù, tornato sotto le Due Torri dopo dieci anni

Sinisa Mihajlovic ha sostituito Pippo Inzaghi sulla panchina del Bologna (Schicchi)

Sinisa Mihajlovic ha sostituito Pippo Inzaghi sulla panchina del Bologna (Schicchi)

Bologna, 6 febbraio 2019 - Ha un debole per le mozzarelle di bufala: e già questo dovrebbe far scattare l’empatia con Joey Saputo, uno la cui famiglia sulle mozzarelle ha costruito un impero. E pazienza se dieci anni fa ai tavoli della ‘Braseria’ di via Testoni puntava dritto al carrello dei bolliti, di cui va ghiotto. «Qui ne troverà parecchi», malignavano i più scettici alludendo al valore della squadra prima che l’impresa da tre punti di domenica con l’Inter riaccendesse le speranze di salvezza sopite della città del calcio.

Bologna e Mihajlovic: ritrovarsi e piacersi al primo colpo. E’ bastato, si fa per dire, stendere Spalletti a domicilio per riaccendere la fiammella. Nei giorni del suo ritorno sotto le Due Torri il primo abbraccio glielo aveva regalato Francesca Menarini, colei che nel novembre 2008, da presidente del Bologna, non esitò ad affidare la panchina di una squadra traballante a un debuttante, ancorché già grondante di medaglie al petto, come il serbo di Vukovar. «Bentornato Sinisa e in bocca al lupo», c’era scritto nell’sms dell’ex presidente, prontamente ricambiato. Per adesso Mihajlovic alloggia all’hotel Calzavecchio di Casalecchio, sede dei ritiri prima delle partite al Dall’Ara a cinque minuti di macchina da Casteldebole. Ma Sinisa ha già sguinzagliato gli agenti immobiliari e cerca casa in città.

Dieci anni fa per un po’ di tempo soggiornò, da solo, in un quattro stelle che si affacciava sulla stazione. Poi trovò casa in centro storico, perché per Sinisa la famiglia è sacra e radunare gli affetti gli risulta strategico quasi quanto azzeccare la formazione.

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Chiedere all’incantevole signora Mihajlovic, al secolo la romana Arianna Rapaccioni, conosciuta negli anni da calciatore alla Sampdoria e procreatrice dell’affollato ‘clan’ Sinisa. I figli sono cinque: si va dalle bellissime Viktorija e Virginia, oggi protagoniste all’Isola dei Famosi, ai fratelli Miroslav, Dushan e Nicholas.

In via D’Azeglio la nidiata Mihajlovic se la ricordano ancora nelle aule del Collegio San Luigi, dove i più grandi fecero un’apparizione fugace nei sei mesi della prima avventura del padre alla guida del Bologna. La primogenita Viktorija se la ricordano bene anche al circolo tennis dei Giardini Margherita: già a undici anni con la racchetta se la cavava bene. Il padre, invece, prendeva lezioni al circolo tennis Aeroporto, la tana del maestro Mario Trebbi e degli amici storici di Roberto Mancini, ex golden boy rossoblù, suo compagno di mille battaglie in campo e in panchina e attuale cittì della Nazionale. Quelli erano i giorni in cui Sinisa rinverdiva i comuni fasti sampdoriani col ‘Mancio’ davanti a un boccale di birra ai tavoli dell’Old Bridge, lo storico pub frequentato dai manciniani di Bologna, compreso l’ex rossoblù Tomas Locatelli.

Virginia e Viktorija Mihajlovic (foto Frezza - La Fata)
Virginia e Viktorija Mihajlovic (foto Frezza - La Fata)

Oggi che i rapporti tra Sinisa e Mancini non sono più quelli di un tempo, il neo allenatore rossoblù ha fatto subito rotta ‘Al Campione’, dove ha ritrovato i fedeli ristoratori Ivo e Simone, nonché Beppe Signori, che fu suo compagno di squadra proprio alla Sampdoria. Morale: è tempo di nuove mozzarelle di bufala e di bollito in salsa verde. È anche tempo di riannodarsi al collo lo sciarpone rossoblù che al Meazza domenica deve aver dimenticato nel trolley. Poco male se con la raucedine sono arrivati i tre punti.

 

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