Bologna Fc, Mihajlovic: "Sarò a Venezia, mi godo il ritorno alla normalità"

Sinisa è tornato ad abbracciare i suoi a Casteldebole, dopo i 35 giorni di ricovero al Sant’Orsola a combattere la leucemia

Bologna, 7 maggio 2022 - “Quando dai le cose per scontato, poi non vivendole per un po' di tempo, ti mancano. Mi godo questo ritorno alla normalità. Volevo tornare sul campo: è stato il mio sogno e il mio primo obbiettivo, dal mio primo giorno di ricovero”.

La conferenza stampa di Mihajlovic (FotoSchicchi)
La conferenza stampa di Mihajlovic (FotoSchicchi)

Sorride e scherza coi giornalisti Sinisa Mihajlovic, tornato ad abbracciare i suoi a Casteldebole, dopo i 35 giorni di ricovero al Sant’Orsola a combattere la leucemia. Domani, al Penzo, ci sarà lui a dirigere il Bologna contro il Venezia, a più di un mese e mezzo dall’ultima panchina, al Dall’Ara contro l’Atalanta lo scorso 20 marzo. “Domani sarò a Venezia: ho già deciso. Rivedere i ragazzi qui a Casteldebole è stato bellissimo. La malattia ti fa capire che non c’è nulla di scontato: la vita bisogna godersela”.

Mihajlovic nonno dolcissimo: il video con la piccola Violante

"E’ stato brutto, ma sono di nuovo qua: ed è questo che conta di più”. Sei risultati utili consecutivi (record nell’era Saputo) nel periodo senza Sinisa fisicamente in panchina, che teneva però tutti telecomandati dalla sua camera d’ospedale. E ciò che di buono si è visto in campo, è stato anche frutto della grande coesione tra lui, il suo staff e i giocatori. “Spesso ci si dimentica che dietro ad un allenatore c’è uno staff che lo aiuta, e più è grande la coesione tra il mister e il suo staff, più i risultati arrivano. Non era così scontato, visto che anche i senatori della passata stagione (Danilo, Palacio, Da Costa), oggi, non ci sono più. Quest’anno, però, sono presenti altri leader e protagonisti, che hanno contribuito a portare in alto la squadra”.

Leggi anche L'allenamento con la squadra

Tre giornate alla fine, ma i margini per chiudere in crescendo questo campionato, ci sono tutti. Tre finali, dove prendere più punti possibile, così le ha definite il tecnico serbo. “Ci attendono tre partite difficili, ma alla nostra portata, e sono convinto che siamo ancora in corsa per tutti gli obbiettivi che ci siamo prefissati all’inizio. Ci siamo rimessi in careggiata, e mi farebbe piacere finire bene la stagione, dimostrandolo anche a coloro che non avevano più fiducia in noi. Vogliamo chiudere con la coscienza pulita, avendo dato tutto. Abbiamo avuto sempre un grande equilibrio dentro noi stessi – ha proseguito Mihajlovic -, e possiamo ancora toglierci delle soddisfazioni. Nel girone d’andata abbiamo fatto il record di punti (27), poi sono arrivate le difficoltà: adesso non possiamo fermarci sul più bello. La squadra è tranquilla, serena, libera di mente: i ragazzi giocano e si divertono, a differenza di mesi fa, dove spesso era mancata la fiducia. Osservando le partite dalla camera di ospedale, mi sono reso conto che la palla è tornata a cantare, e lo vedi anche dal linguaggio del corpo dei tuoi giocatori, che si sentono più tranquilli e fiduciosi rispetto a prima”.

Dal campo alla vita, Sinisa è tornato a ripercorrere questo ultimo mese trascorso esclusivamente in ospedale, passando da una camera all’altra del Sant’Orsola. “Io ho tanti difetti, ma ho un grande pregio: di testa sono forte. Il mio primo pensiero in queste settimane è stato quello di rimanere in vita, poi arrivava il resto, a fare da contorno. Ti poni piccoli obbiettivi, giorno per giorno, accompagnato da ciò che hai intorno. Priorità prima a certe cose più importanti, cercando di farle combaciare con le altre, risolvendo un problema alla volta. Devi sfruttare bene il tempo che hai a disposizione, capirne la qualità, e questo deve farti capire che non puoi mollare mai. Grazie alla famiglia e ai miei giocatori, ho superato i momenti più difficili”.

Mihajlovic, un esempio, per tutti. Anche per Nico Dominguez, presente alla conferenza stampa ad accompagnare il tecnico serbo. “Il mister è un esempio per come affronta la vita, ci ha dato grande forza mentale, sapevamo che sarebbe tornato presto con noi”. Mihajlovic ha poi voluto anche togliersi qualche sassolino, facendo riferimento alla vittoria di due settimane fa nel recupero contro l’Inter: per tanti, un match scontato, già virtualmente vinto dai nerazzurri. “Il successo contro l’Inter è quello che mi ha dato la più grande soddisfazione. Tutti davano la partita come scontata, e ciò mi aveva fatto arrabbiare e dato parecchio fastidio: nessuno deve dubitare in noi. Davano già i 3 punti a loro, e quello mi rodeva. Amo l’Inter e con loro mi sono tolto grandi soddisfazioni, ho massimo rispetto per loro, ma per quella partita non ho dormito la notte, e ho cercato di trasmettere ai ragazzi tutta la mia rabbia e la mia voglia per riuscire a portarla a casa”.

A tal proposito, il tecnico del Bologna, ha poi voluto esprimersi anche sulla corsa-scudetto. “Io facevo il tifo per il Napoli, e sarebbe stato bello l’avessero potuto vincere loro, sarebbe stato un bene anche per il calcio italiano. Tra Milan e Inter, non ho particolari preferenze”. Poi, Mihajlovic, si è soffermato sulla gara di domani". La partita di domani è molto difficile. Loro arrivano da 10 sconfitte consecutive e daranno tutto per salvarsi. Ci aspetta una sfida muscolare, nervosa, che loro proveranno disperatamente a portare a casa. Noi dovremo essere sereni, equilibrati e lucidi, non cadere in nervosismo, e giocando come sappiamo noi, usando la testa, senza pensare agli altri. Spietati e intensi, così voglio vedere i miei ragazzi domani.

Ci saranno anche i nostri tifosi (duemila), che ringrazio, e che ci daranno sicuramente una mano. Domani vogliamo anche vendicare il ko dell’andata. In mezzo abbiamo recuperato tanti giocatori, per questo farò delle rotazioni – ha spiegato Mihajlovic -. Adesso ho tante soluzioni: da un lato questa è una cosa stimolante, dall’altro, devi impegnarti mentalmente nel trovare l’assetto migliore e indovinare la pedina giusta, pensando al tipo di partita che dovrai affrontare. Kasius? Ha fatto bene, e stiamo lavorando con lui: più il tempo passa e più migliorerà. E’ un elemento di prospettiva, se non avessi avuto fiducia in lui, non lo avrei messo in campo”.  

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro