Bologna Fc, Mihajlovic ha voglia di un gran finale

Sinisa non molla: "Vincendo le ultime due gare possiamo fare il record di punti. Il diesse ha lavorato bene, è un ottimo professionista"

Sinisa Mihajlovic, 53 anni, tecnico del Bologna dal 2019 (Schicchi)

Sinisa Mihajlovic, 53 anni, tecnico del Bologna dal 2019 (Schicchi)

Bologna, 15 maggio 2022 – Al Dall’Ara è il giorno, anzi il mezzogiorno, dei saluti. O forse, chissà, degli arrivederci, visto che solo l’arrivo di Saputo, atteso in settimana, chiuderà il cerchio sulla composizione dell’area tecnica. In attesa di capire se le riflessioni di fine campionato porteranno una mini-rivoluzione o se viceversa il club camminerà nel solco della conservazione in tavola all’ora di pranzo si serve il derby col Sassuolo, ultima partita dei rossoblù davanti ai propri tifosi, utile forse a stabilire la supremazia regionale o a provare a battere il primato di punti della gestione canadese, oggi fissato a 47.

Mihajlovic fino a ieri sera teneva accesa anche la fiammella del decimo posto: ma la vittoria del Torino (0-1 sul campo del Verona) proietta i granata a quota 50 e dunque per il Bologna irraggiungibile. Ma resta doveroso rialzarsi dopo il doloroso ko di Venezia. "Ai ragazzi in settimana ho detto che ci sono rimasto male – spiega Mihajlovic –. Al di là dell’episodio arbitrale quelle sono partite che se vuoi vincerle, le vinci. E’ un peccato, perché nella vita bisogna imparare dagli errori e invece ogni volta che bisogna fare quel piccolo salto salto noi non lo facciamo". Rimpianti, ma testa alta verso il futuro: "Ci restano due partite e vincendole entrambe possiamo fare il record di punti: finire bene la stagione è un incentivo per cominciare bene la prossima".

E’ la prova che la testa di Sinisa è già rivolta a luglio, quando, pur non avendone la certezza, si immagina ancora saldamente in sella.

"Nella vita ho imparato a non guardate troppo lontano – frena – quindi il mio futuro è in queste due partite. Poi ho sempre detto che qui sto bene, ma non perché guadagno bene: sto bene perché mi piacciono squadra, città, club e tifosi. In carriera ho avuto la fortuna di guadagnare tanto, quello che mi piace e che voglio continuare a fare è lavorare. In questo momento potevo starmene a casa, sdraiato sul letto a risposare e invece sono qui, perché questa è la mia vita".

In sala stampa lo ascolta, in assorto silenzio, Riccardo Bigon. E per il suo diesse Sinisa ha parole dolci: "Un club come il Bologna deve lavorare come sta facendo: prendere i giovani e farli crescere. Bisogna dare merito a Bigon: su alcuni ero un po’ titubante, ma alla fine ha avuto ragione lui. Se Riccardo resterà o meno non lo so: non faccio il dirigente e non so nemmeno se resto io. Però è un grande professionista e posso dire di volergli bene".

Si coccola anche Medel, che ha appena firmato il rinnovo di contratto, e Dijks, che da separato in casa si è fatto parte del gruppo: "Sono contento che Gary sia rimasto: la riconferma se l’è guadagnata sul campo. Quanto a Mitchell, ha saputo riconquistarsi la mia fiducia". Resta l’ultimo pensiero sul Sassuolo, con annessa la voglia di mettere la freccia. Sassolino della vigilia: "Si dice sempre che il Sassuolo sia forte, ma se noi lo battiamo gli arriviamo a un punto. Questo vorrebbe dire che il Bologna non è poi così scarso".

 

 

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