Mihajlovic può dire sì alla Lazio

Lotito perso Inzaghi pensa al serbo, il club rossoblù smentisce contatti, ma prepara il piano B. In pole position c’è Mazzarri

Sinisa Mihajlovic, 52 anni, sulla panchina del Bologna (Schicchi)

Sinisa Mihajlovic, 52 anni, sulla panchina del Bologna (Schicchi)

Bologna, 28 maggio 2021 - E così, dietro l’ultima curva, per Sinisa Mihajlovic spunta la sagoma della Lazio. Con la conseguenza che per il Bologna nelle prossime ore potrebbe perfino farsi largo la necessità di preparare un piano B, qualora il matrimonio tra il serbo e Lotito andasse in porto. Scenario, però, che a Casteldebole ritengono infondato, o comunque prematuro. I dirigenti rossoblù hanno fissato un incontro con Mihajlovic all’inizio della prossima settimana per pianificare il mercato e da lì non si muovono.

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Breve sintesi della frenetica giornata di ieri. L’ipotesi Inter per Sinisa è saltata in serata, con la panchina nerazzurra consegnata a sorpresa a Simone Inzaghi. L’ipotesi Lazio invece è tornata prepotentemente in auge, dopo che Lotito è rimasto con un pugno di mosche. Certo, resta in piedi anche l’ipotesi Bologna, in virtù del contratto in essere fino al 2023. Ma adesso tutto può succedere. Anche che il Bologna si trovi a dover cercare in quattro e quattr’otto il sostituto di Sinisa qualora le strade del club rossoblù e del serbo si dividessero, previa benedizione reciproca.

Mihajlovic lunedì si era preso 4-5 giorni di riflessione: la dead-line per restare nel pensatoio in teoria scade oggi. Ma Sinisa, ormai è chiaro, non ha mai rinunciato a stare alla finestra per capire se il suo nome sia spendibile per una casella nobile della serie A: ora più che mai quella della Lazio, dove la sua candidatura (in alternativa a a quella di Mazzarri) adesso è una possibilità più che fondata, con i siti laziali che ieri sera azzardavano il primo contatto tra Lotito e Sinisa. Sempre ieri, parlando a Radio Kiss Kiss, Walter Sabatini ha spedito un messaggio al suo allenatore: "Speriamo che Mihajlovic non si faccia coinvolgere da questo vortice di allenatori e che rimanga a Bologna con soddisfazione, come merita la piazza".

In realtà in queste ore coesistono due realtà parallele. La realtà di Casteldebole, con i dirigenti rossoblù fermamente convinti del fatto che il polverone sollevato in queste ore sia soprattutto mediatico e che Sinisa, quindi, non abbia in mano offerte vere.

E la verità di Mihajlovic, che adesso punta Lotito, rimasto senza allenatore. Già due estati fa il serbo, che oggi sarà a Cava de’ Tirreni per ricevere il ‘premio Santin’, si prese dieci giorni di tempo dopo il triennale automatico che era scattato per lui a Casteldebole all’indomani della salvezza: e furono i giorni in cui stava per andare in porto il suo passaggio alla Roma. Dopo la Roma adesso potrebbe essere il turno della Lazio, il suo antico, e mai dimenticato, amore.

E il Bologna? Ieri sera cadeva dalle nuvole, ma è chiaro che non può escludere un piano B. Mazzarri è stimato dal diesse Bigon fin dai tempi di Napoli. Gotti, l’ex vice di Donadoni, è un’idea che non scalda: e non è detto che lasci Udine. Ranieri, che ha appena chiuso l’avventura alla Sampdoria, è un profilo che si attaglierebbe bene al club. Dei due pupilli di Sabatini, Di Francesco e Giampaolo, il più spendibile sembra il primo. Ma prima, e non è detto che accada, Lotito deve bussare alla porta di Mihajlovic.

(ha collaborato Marcello Giordano)

 

 

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