Bologna Fc, Mihajlovic cerca un’altra impresa da remoto

L’allenatore anche ieri a Casteldebole a seguire i suoi ragazzi. Ha già pronti smartphone e tablet per istruirli anche a distanza

Paolo Magnani ed Emilio De Leo fanno parte dello staff di Mihajlovic

Paolo Magnani ed Emilio De Leo fanno parte dello staff di Mihajlovic

Bologna, 3 luglio 2022 - Anche ieri, per il secondo giorno consecutivo, sotto la canicola di metà mattinata e riparato dal sole all’ombra di un muretto, Sinisa Mihajlovic a Casteldebole ha occupato la sua panchina invisibile, con gli occhi fissi rivolti al campo dove si stavano allenando i suoi ragazzi e qualche battuta regalata a Sartori e Di Vaio, nonché agli uomini del suo staff.

Se vedere a bordocampo il tuo allenatore sfiancato dalla malattia non mollare di un centimetro rappresenti per il gruppo un moltiplicatore di energie o se viceversa si traduca in un segnale di pericolosa instabilità è un tema di cui si può dibattere all’infinito. Ma poi ci sono i fatti. E il fatto è che ancora una volta Mihajlovic è pronto a impugnare il joystick (invisibile pure quello) per comandare le operazioni a distanza, coordinandosi con i suoi collaboratori e indirizzandone il lavoro.

Smartphone, tablet, wi-fi, allenamenti seguiti in diretta grazie alla tecnologia installata a Casteldebole e, tra qualche giorno, nel ritiro di Pinzolo: è l’armamentario tecnologico che il Bologna in modalità provvisoria ha sperimentato con successo per circa quattro mesi nel 2019, quando per la prima volta la leucemia bussò alla porta di Sinisa, e per un altro mese sul finire dello scorso campionato, quando il tecnico ha dovuto affrontare il primo ciclo di terapie nel secondo round della sua battaglia contro la malattia.

Ora si ricomincia. Ergo: nei prossimi giorni quando potrà Mihajlovic sarà presente fisicamente agli allenamenti, viceversa, se le nuove terapie lo costringeranno a seguire la squadra da remoto, Sinisa riattiverà una macchina tecnologica già oliatissima, primo perché non è mai stata smantellata, secondo perché oltre la tecnologia c’è il rapporto speciale che lega l’allenatore agli uomini del suo staff.

Schema collaudatissimo: sul campo la parte tattica la svolgerà Emilio De Leo, Miroslav Tanjga sarà il vice che ne farà le veci in panchina nel giorno delle prime amichevoli, mentre l’uomo che farà da ‘ponte’ tra il Mihajlovic da remoto e i suoi collaboratori è un altro fedelissimo del suo staff, Renato Baldi, che tradurrà in tempo reale sul campo le indicazioni del tecnico.

La nuova squadra di collaboratori ieri lavorava sul campo esibendo le divise bianche, che diventeranno la presenza cromatica più caratterizzante del ritiro di Pinzolo, quando mercoledì la squadra salirà in Val Rendena e Sinisa sarà già in grado di seguire gli allenamenti in streaming.

Quanto a Mihajlovic, sul suo percorso di lotta alla malattia tecnico e famigliari hanno alzato, legittimamente, lo scudo della privacy. E’ possibile che Sinisa torni a Casteldebole anche nei prossimi giorni per seguire dal vivo gli allenamenti: più difficile invece immaginare che possa materializzarsi a Pinzolo.

Dopodiché, trattandosi di un uomo abituato a rivoltare come un calzino ogni ragionamento logico, non è escluso che il serbo possa fare un blitz in Val Rendena: di sicuro se ciò non sarà possibile allenare il Bologna da remoto per lui non rappresenterà un problema.

Nel luglio 2019, subito dopo l’annuncio della malattia, il gruppo a Castelrotto quasi non credeva alla possibilità di affrontare la stagione con l’allenatore in ospedale: ma staff e tecnologia, oltre che il grande cuore di Mihajlovic, resero il miracolo possibile. Miracolo bissato lo scorso aprile, nel mese dei 9 punti in 6 partite con Sinisa di nuovo al Sant’Orsola. Giocoforza adesso tocca tornare a sfidare la normalità.