Bologna Fc news, Lyanco subito infortunato. "Ma felice di essere qui"

Presentati i due nuovi acquisti Lyanco ed Edera. Il difensore ko a causa di un problema muscolare: fuori almeno due settimane

Lyanco ed Edera tra Marco Di Vaio (foto Schicchi)

Lyanco ed Edera tra Marco Di Vaio (foto Schicchi)

Bologna, 6 febbraio 2019 - “Arrivano in prestito secco, uno l’avete già visto giocare, l’altro speriamo di vederlo presto. Si sono subito calati nella squadra per lottare fino alla fine del campionato, hanno accettato con grande entusiasmo”. È Marco Di Vaio che prende inizialmente la parola per presentare i due nuovi giocatori rossoblù, entrambi arrivati dal Torino, Simone Edera e Lyanco Evangelista. 

Ed è proprio il difensore centrale, che ha fatto il suo debutto domenica contro l’Inter ma che si è già dovuto fermare a causa di un problema muscolare il primo a rispondere alle domande, partendo proprio dalle dichiarazioni di Mihajlovic di qualche giorno fa: “Prima facevo più finte, con lui ho imparato a fare prima il difensore. Ho anche personalità, voglio giocare e crescere”. Poi un piccolo flashback sulla gara contro i nerazzurri: “Prima di giocare eravamo tutti in spogliatoio e ci incoraggiavamo, durante la settimana ci eravamo allenati bene. La squadra ha fatto quello che doveva fare ma ora stiamo già pensando al Genoa, dobbiamo continuare a vincere e a fare bene. Se Icardi fa subito gol c’è un’altra partita. Quando lui ha sbagliato, ho subito pensato che la partita fosse nostra, che potessimo vincere”. Ciò che preoccupa, come detto, è l’infortunio all’ileopsoas che lo terrà fuori come minimo due settimane. Il giocatore osserverà un periodo di terapie e le sue condizioni saranno rivalutate la prossima settimana in funzione dei miglioramenti clinici. “In passato ho vissuto un anno difficile, ero fermo e non potevo fare ciò che amo - dice ancora il giovane -, ovvero giocare. Sono tornato, da otto mesi mi sto allenando bene per stare in forma e avevo l’opportunità di giocare domenica e ora sono fermo di nuovo. Questo è il calcio, chi sta fuori non si fa male, chi gioca sì, può succedere di tutto. Mi dispiace stare fuori di nuovo ma faccio di tutto per recuperare”. A pochi giorni dalla fine del mercato Lyanco sembrava potesse essere vicino all’approdo alla Spal ma la nomina di Mihajlovic come allenatore del Bologna ha stravolto i piani: “Della Spal nessuno ha parlato con me, non so se hanno parlato col procuratore. Dopo è arrivato il Bologna e ho pensato fosse un’opportunità per me. Quando sono arrivato qui erano tutti contenti, adesso penso solo al Bologna, sono troppo felice di stare qui. Mihajlovic mi ha fatto crescere, mi ha fatto capire cos’è meglio per me. È uno che se ti deve dire una cosa te la dice senza paura, anche per questo la squadra ha cambiato mentalità. Arriva, parla, alza la voce e ti dice la verità, è una cosa positiva”.  La chiusura è sull’infanzia, sul perché, pallone tra i piedi, Lyanco si trova così bene: “Io quando giocavo in primavera in Brasile, fino a 15 anni ero centrocampista, andai difensore quando un compagno era squalificato. Dopo una settimana di allenamenti come difensore venni schierato lì di nuovo e feci un gol di testa, il giorno dopo il presidente mi chiamò e mi chiese di firmare un contratto ma come difensore, al Botafogo”. 

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Simone Edera, cresciuto a Torino e nel Torino, non ha invece ancora potuto dare una mano al Bologna ma è ovviamente convinto che il suo momento arriverà: “Credo che la partita di domenica ci abbia dato qualche certezza in più, col Genoa sarà una partita importante. Come ha detto il mister la vittoria con l’Inter ci deve dare tanto ma dobbiamo vincere anche col Genoa, avendo la stessa mentalità”.  Attaccate versatile che vede Bologna anche come trampolino per i prossimi Europei di categoria: “Io preferisco il 4-3-3, giocare sterno. Con Mazzarri ho imparato altri due ruoli, punta e seconda punta, che non faccio alla perfezione. Mi aspetto tanto, mister e società mi hanno dato fiducia e devo ripagarla sul campo. Non abbiamo parlato del ruolo con Mihajlovic, lui sa che può mettermi sia a destra che sinistra che centrale, preferisco giocare a destra col piede invertito. Sono venuto qui per giocarmi le mie carte e l’opportunità di disputare gli Europei Under 21, devo dimostrare che posso stare in quel gruppo ma anche di meritarmi il Bologna”.  Il primo impatto con lo spogliatoio è stato sicuramente dei migliori: “Non so come fosse l’entusiasmo quando c’era Inzaghi, sono arrivato a due giorni dalla fine del mercato e l’ambiente era positivo e tranquillo, siamo andati a giocare a Milano con stimoli diversi che il mister ci ha trasmesso in settimana”.  Una battuta sugli aspetti che più gradisce del mister, che lui conosce bene: “Ciò che mi piace di Mihajlovic è che è diretto, se sbagli te lo dice in faccia. Ci sono tante cose che non conosco, ma mi piace che ci dia consigli, da lui ho imparato tanto e spero di imparare anche qui”.  Occhio a non sbagliare sulla fede calcistica della sua famiglia: “No no, nessun juventino in famiglia. Ho fatto tutto il settore giovanile a Torino, due esperienze a Venezia e Parma e poi sono tornato a Torino. Ora penso ad aiutare il Bologna, a giugno si vedrà”. Intanto, pr la truppa di Mihajlovic è già tempo di tornare al lavoro: dopo il giorno di riposo, il Bologna è ritornato ad allenarsi questo pomeriggio a Casteldebole con una seduta a porte aperte alla quale ha assistito un buon numero di tifosi.

Dopo una fase iniziale di riscaldamento su un campo lontano, i rossoblù si sono spostati sul campo principale svolgendo esercizi di possesso palla a squadre, sempre mantenendo un alto livello di intensità. Nicola Sansone si è allenato in parte col gruppo in parte in seduta differenziata, non partecipando alla partitella finale che ha visto le due squadre disporsi col 4-2-3-1, con Soriano e Dzemaili trequartisti nelle due formazioni. Krejcì, schierato esterno di destra e quindi in grado di rientrare sul piede forte, ha subito una contusione alla caviglia destra che comunque non preoccupa. Per l’esterno ex Villareal c’è invece fiducia per domenica.

Oltre a Lyanco, ancora impegnato nelle terapie, assente Federico Santander, alle prese con un affaticamento al polpaccio sinistro che, oltre a mettere in dubbio la sua presenza per domenica, lo farà lavorare a parte anche domani. Attacco di lombalgia per Nehuen Paz, che ha dovuto dare forfait.

Ai microfoni di Sky è intervenuto anche Andrea Poli, che ha parlato del momento della sua squadra nel mezzo della settimana che porta alla trasferta di Genova: “La vittoria sull’Inter ci ha dato una consapevolezza diversa perché da tempo faticavamo a trovare i tre punti; riuscirci al Meazza contro una grande squadra ci porta tanto morale. Dobbiamo cercare di essere propositivi e compatti e giocare a testa alta indipendentemente dall’avversario”. Diverse e precise le indicazioni di Sinisa Mihajlovic: “Il mister ci ha chiesto di alzare il baricentro cercando aggressività e uno contro uno, praticamente un calcio totale. E così è stato, specialmente nel nostro ottimo primo tempo, a ritmi alti”. La testa, ovviamente, è già alla gara di Marassi di domenica dell’ora di pranzo: “Ora bisognerà dare continuità già a partire da domenica con il Genoa: una sola gara non cancella gli ultimi sei mesi, ora sta a noi. Con l’Inter abbiamo fatto una buona partita ma non basta: la classifica è ancora quella che è e continuiamo a cercare punti”. Poi un’indicazione su quello che dovrà essere il pensiero da tenere a mente fino alla fine del campionato: “Da ora tutte le partite saranno importanti, c’è da correre sempre più forte e vogliamo farlo già da domenica”.

Anche Lukasz Skorupski ha avuto modo di dire la sua: “Il nuovo Mister ha cambiato un po’ la tattica e lavoriamo con allenamenti più intensi, siamo partiti con il piede giusto facendo una grande gara a San Siro. La vittoria sull’Inter ci ha dato fiducia e felicità ma dobbiamo stare con i piedi per terra perché non abbiamo ancora fatto niente”. Simile il pensiero riguardo alla sfida contro i liguri: “Vogliamo vincere domenica contro il Genoa in una partita che per noi sarà molto importante, per uscire da questa situazione di bassa classifica”. Poi, un augurio, che suona più come una dichiarazione d’intenti: “L’intenzione è fare punti contro tutte le avversarie, non solo negli scontri diretti ma anche contro le big, come abbiamo fatto con l’Inter a dispetto di ogni pronostico. Sacrificio e disponibilità sono parole imprescindibili per noi, ogni giorno in allenamento lavoriamo duro seguendo il mister”.

L’ultimo ad essere intervistato è stato Roberto Soriano, autore di una prova monstre a Milano: “Stiamo lavorando intensamente ma ora è proprio questo che ci serve. L’atteggiamento che ci ha chiesto Mihajlovic è di grande coraggio, aggressività, fiducia, vuole che recuperiamo palla alti per essere il più possibile pericolosi”. Con Mihajlovic Soriano ha iniziato a giocare qualche metro più avanti, con l’Inter era addirittura schierato trequartista: “Il mister mi chiede di darmi da fare tra le linee, puntare la difesa, cercare la conclusione o l’assist vincente”. Poi, un pensiero alla gara decisiva di domenica: “In generale vogliamo che sia chiaro che siamo molto contenti di Milano ma va tutto messo da parte, la gara più importante in assoluto è quella di domenica con il Genoa”. Domani la squadra proseguirà la preparazione verso la sfida di Genova con una doppia seduta a porte chiuse.

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