Bologna fc news senza bomber, ma segnano tutti

Soriano & Co. sono in testa, insieme con l’Atalanta, per numero di giocatori mandati in rete: sono già sedici in questo campionato

Il grafico dei gol del Bologna

Il grafico dei gol del Bologna

Bologna, 22 marzo 2021 - E alla fine Mihajlovic si arrangiò come Renzaccio, al secolo Renzo Ulivieri, che cinque lustri fa, in omaggio alla sua visione solidarista del calcio (e del mondo), s’inventò la cooperativa del gol. Della serie: se ti manca il bomberissimo, davanti alla porta l’unione fa la forza. Schouten e Soumaoro, con le reti di Crotone, sono gli ultimi due rossoblù ad essersi iscritti alla nuova coop del gol di Casteldebole.

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Adesso in tutto sono 16: sedici marcatori differenti, tanti quanti ne vanta in questo campionato solo l’Atalanta. Non è la tanto agognata Europa, ma per il momento è lo scudettino, obbligato, del gol solidale. Tradotto: poche reti per ciascuno (Soriano rappresenta l’eccezione), ma ben distribuite. Ma soprattutto tanti mini-goleador, che messi tutti assieme fanno massa critica, consentendo al Mihajlovic orfano del finalizzatore di risolvere, alla grande, l’equazione del gol. Lo stato dell’arte dice che dopo 28 giornate di campionato il miglior marcatore rossoblù, Soriano con 9 reti, nonostante numeri da extra lusso per un centrocampista non arriva alla doppia cifra.

"Felice per il primo gol, sogno gli Europei"

Il primo attaccante di Casteldebole in graduatoria, Barrow, si ferma addirittura a 6. Il bello però arriva dopo, ovvero dai restanti 14 ‘bomberini’, ognuno dei quali ha portato il proprio prezioso mattoncino alla causa. Il totale fa 37 reti, che sommate ai 2 autogol portano il bottino complessivo a 39 sigilli. Tanti o pochi? Un anno fa, a questo punto del campionato, erano 40: molti di più dei 25 (2018-19), 33 (2017-18), 25 (2016-17) e 29 (2015-16) che rappresentano i bottini alla ventottesima giornata dei rossoblù dal loro ritorno in serie A. La distribuzione allargata del gol (pochi, ma di tanti) offre lo spunto a un paio di riflessioni.

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La prima : la fase offensiva di Mihajlovic è così ‘produttiva’ che mette nella condizione di andare in gol tutti, compresi i difensori, e dunque non sembrerebbe rendere indispensabile l’ingaggio del bomberissimo. La seconda riflessione è il rovescio della medaglia: con questa felice attitudine ad arrivare davanti alla porta quanti punti in più questa squadra avrebbe potuto avere se il mercato avesse portato in dote a Sinisa il finalizzatore che il tecnico chiede da due stagioni? Di sicuro l’ex corsista di Coverciano Mihajlovic, per questa felice attitudine a rendere il gol democratico, piace un sacco al decano, nonché presidente degli allenatori, Renzo Ulivieri, colui che sotto le Due Torri estrasse dal cilindro la coop del gol nel lontano 1995-96, quando il suo Bologna conquistò la promozione in A con Nervo capocannoniere a quota 7 reti, e a seguire una folta platea allargata di mini-realizzatori.

In realtà non è certo il gol, come certifica anche il tris di Crotone, il tassello che manca al Bologna di Mihajlovic per diventare un inquilino stabile della colonna sinistra della classifica. Da decimi a undicesimi di fatto non cambia nulla. Cambierebbe invece riuscire ad evitare black-out inspiegabili come quello del primo tempo dello Scida. Una roba che avrebbe mandato in bestia anche Renzaccio.  

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