Bologna Fc notizie, la svolta di Saputo: presente e decisionista

Dopo il crollo di Empoli, il patron ha rinviato il ritorno in Canada: via Sabatini, ora altre riflessioni. E intanto montano i rumors su Ranieri

Joey Saputo, 57 anni, presidente del Bologna

Joey Saputo, 57 anni, presidente del Bologna

Bologna, 29 settembre 2021 - Quando il 2 maggio 2015, in coda al faticoso campionato di B che segnò l’inizio della sua avventura in rossoblù, il Bologna naufragò in quel di Frosinone (1-2) vedendo sfumare quasi definitivamente la possibilità della promozione diretta, Joey Saputo nel parcheggio del Matusa partecipò in prima persona, e in presa diretta, all’esonero di Diego Lopez, consegnando due giorni dopo la panchina (occhio ai dettagli) all’ex sampdoriano Delio Rossi.

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Oggi che la baracca rossoblù in serie A scricchiola sotto il peso di una gestione societaria non al di sopra di qualsiasi critica (troppi milioni mal spesi in un progetto che rinvia puntualmente il decollo) e di una gestione tecnica, vedi alla voce Mihajlovic, che al Castellani ha toccato il fondo della decenza calcistica, c’è di nuovo Saputo sulla tolda di Casteldebole, pronto a svestire i panni del proprietario distaccato e dall’altra parte dell’oceano per indossare quelli del patron presente, interventista e decisionista.

Certo Joey caratterialmente non sarà mai un Cazzola, che in un pomeriggio d’agosto del 2006 tolse a Zaccarelli la poltrona di diesse per aver annunciato avventatamente l’ingaggio di Ferreira Pinto, poi approdato all’Atalanta. Eppure l’altro ieri ci ha impiegato un attimo a cogliere al volo la meritoria assunzione di responsabilità di Walter Sabatini, tramutando l’onesta ammissione dell’uomo mercato sulla fragilità dell’impianto tecnico allestito in questi due anni in un sorprendente annuncio di divorzio.

Tutto e subito non si direbbe che sia nello stile del canadese, che ha sempre scelto di delegare con calma olimpica tutte le questioni tecniche e amministrative al capo azienda Fenucci. Ma l’orrore calcistico del Castellani deve aver scosso emotivamente Saputo fino a farne un proprietario arrabbiato, a maggior ragione al via di una stagione che dagli inquilini di Casteldebole gli era stata raccontata come quella della possibile svolta.

Nel frattempo ieri per la panchina rossoblù è circolata con insistenza la voce della candidatura di Claudio Ranieri, che resta il nome più gettonato qualora la fiducia in Mihajlovic, che anche ieri è stata ribadita in coro dai dirigenti rossoblù, all’atto pratico si rivelasse di cartapesta.

La verità è che la sfida di domenica con la Lazio è già uno spartiacque decisivo per il destino di Sinisa. E non è detto che non possa assistervi dalla tribuna del Dall’Ara lo stesso Saputo, che dopo aver allungato di qualche giorno la sua permanenza in città per affrontare di petto la crisi adesso potrebbe incastrare gli impegni famigliari facendo slittare ulteriormente il rientro in Canada.

Joey l’Interventista non vuole entrare in tackle nelle decisioni del suo management, ma intanto ne ha sfoltito l’organico decretando l’uscita di scena di Sabatini. Col fantasma di un altro ex allenatore della Sampdoria sull’uscio (Ranieri) tutto può ancora succedere. Intanto Saputo sta sul pezzo, non foss’altro che per non depauperare un bene, il Bologna, nel quale in sette anni, dopo che avrà ripianato il prossimo deficit di bilancio, ha già messo qualcosa come 230 milioni.  

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