Orsolini, un gran finale per vedere l'azzurro

Il talento rossoblù sconta qualche aspettativa delusa, ma i numeri dicono che la sua presenza in questo campionato vale almeno 7 punti

L’ascolano Riccardo Orsolini, 24 anni, quest’anno ha giocato 33 partite e segnato 8 gol

L’ascolano Riccardo Orsolini, 24 anni, quest’anno ha giocato 33 partite e segnato 8 gol

Bologna, 10 maggio 2021 - A leggerla con la lente delle emozioni, in fondo la storia di Riccardo Orsolini è la stessa del Bologna degli ultimi anni, una continua altalena tra speranze e delusioni, tra l’illusione di un decollo e la ricaduta sul terreno accidentato del ’vorrei, ma non posso’. Slanci e rilanci, corse e rincorse, un’incessante ripartenza verso un’identità ancora da definire, di squadra e personale.

Cosa che poteva andare bene quando il talento marchigiano era un azzurrino dell’under 21, ma ora che gli anni sono 24 è arrivata l’ora di capire dove si può arrivare, qual è il vero livello al quale si può ambire. Perché le promesse, quando sono eterne, alla lunga diventano rimpianti. Un po’ come le speranze di crescita del Bologna di questi anni, in fondo.

Eppure, a voler scartare per un attimo il peso delle valutazioni fatte col cuore, che nel calcio valgono tantissimo, ma hanno il difetto di orientare i giudizi e portarli lontano dalla realtà dei fatti, a voler valutare solo i fatti, appunto, l’apporto di Orsolini è stato importante anche in un anno difficile come questo. I numeri si contano o si pesano, dipende dai gusti. Quelli di Orsolini dicono che dopo un debutto quasi invisibile quando arrivò a gennaio del 2018 e con Donadoni giocò 8 partite senza segnare, dalla stagione successiva il suo peso specifico nei destini rossoblù è cresciuto in modo esponenziale: 37 partite complessive e 10 gol (di cui 35 e 8 in campionato) con Inzaghi, che lo voleva far giocare interno di centrocampo, ma soprattutto con la liberazione targata Mihajlovic, 39 partite e 9 gol (di cui 37 e 8 in serie A) l’anno scorso con Sinisa.

Quest’anno il fatto che Skov Olsen abbia giocato di più rischia di non far notare che comunque l’Orso di Rotella in campo c’è andato 33 volte segnando otto gol (2 partite e 2 reti delle quali in Coppa Italia), dimostrandosi un tiratore di rigori eccellente (tre su tre) e risolvendo così quello che stava diventando un problema dopo gli errori di Barrow. I suoi gol hanno portato sette punti, propiziando oltre al pareggio di sabato a Udine anche la vittoria sul Verona in gennaio e ancora prima il colpo a Marassi in casa della Sampdoria. Gli altri non sono serviti a evitare la sconfitta col Sassuolo, o non sono stati fondamentali nelle goleade sul Parma e sullo Spezia. Comunque il totale fa 27 gol in 117 partite con la maglia rossoblù.

In mezzo, però, Orsolini ha perso l’azzurro. Anche per suoi demeriti, e forse sperare che un buon finale di campionato possa bastare per schiudere in extremis le porte della nazionale verso l’Europeo è solo un’illusione. Al momento non ci sono molte chances di un ripescaggio, ma un tentativo va comunque fatto, per arrivare a cullare fino in fondo il sogno di una maglia azzurra che per il ragazzo vale tantissimo.

In realtà questo finale di stagione serve anche a scrivere il futuro del giocatore, a Bologna o altrove lo dirà solo il mercato perché ormai è chiaro che i due giovani rossoblù che saranno ’sacrificati’ saranno quelli che avranno le offerte migliori. A Bologna Orsolini sta bene, nelle ultime giornate ha mostrato anche di saper gestire meglio il peso emotivo dei momenti no. Più di lui, in campionato, tra i rossoblù hanno segnato solo Roberto Soriano, 9, e Musa Barrow con 8 gol. Pensare che possa lasciare ancora il segno in questo finale è più un dovere personale, che una speranza. E chissà, la storia della nazionale è piena di chiamate a sorpresa all’ultimo minuto. Se sei in forma quando conta, qualche ambizione hai tutto il diritto di tenerla viva.

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