Bologna Roma è Mihajlovic contro Mourinho: "Litigammo, ma poi siamo diventati amici"

I rossoblù vengono da un ottimo momento e mercoledì alle 18.30 affrontano al Dall'Ara i giallorossi. Il tecnico serbo: "Serve la gara perfetta"

Sinisa Mihajlovic durante la gara contro lo Spezia

Sinisa Mihajlovic durante la gara contro lo Spezia

Bologna, 30 novembre 2021 – "Sarà una partita difficile, ma giochiamo in casa: affrontiamo una squadra forte, con un grande allenatore”. Dopo la vittoria, esterna, contro lo Spezia, il Bologna di Mihajlovic si prepara a due gare casalinghe complicate ma che possono regalare soddisfazioni: domani sera, alle 18.30, al Dall’Ara arriva la Roma di Mourinho, mentre domenica ci sarà la Fiorentina. Di fronte, un Bologna che sta viaggiando su ritmi sostenuti: “La squadra ha trovato un suo equilibrio, difende bene senza rinunciare a creare; i nostri concetti in fase di possesso non sono cambiati. Con i risultati positivi cresce l’autostima, vincendo si impara a vincere e si prova ad andare oltre all’ostacolo”.

Dalla sfida contro la Roma si potrà capire molto: “Spero lo stadio sia pieno e ci supporti. Noi faremo la nostra partita, preparandola bene: sarà difficile per noi ma anche per loro, se dovessimo vincere manteniamo la classifica, sarebbe una bella iniezione di fiducia. La nostra mentalità è sempre quella di rispettare l’avversario, giocandoci senza paura per fare il possibile per vincere. Quando giochi con queste squadre devi fare una partita perfetta, le occasioni vanno sfruttate. Noi siamo in un buon momento, dobbiamo rispettare tutti senza avere paura di nessuno”.

Sarà anche Mourinho contro Mihajlovic, avversari diventati amici, dal carattere per certi versi simile: “Lui è un grande, come allenatore e come persona. Siamo amici, ogni tanto ci sentiamo, ho piacere di vederlo domani. Mi è quasi sempre stato simpatico, all’inizio litigammo ma ci siamo chiariti. Mi è stato vicino anche durante la malattia. Caratterialmente? Veniamo da due paesi dove furbizia, rispetto e lealtà sono importanti, l’ho sempre apprezzato come tecnico e come uomo. Mourinho mi è sempre piaciuto, mi fa divertire, qualcosa in comune c’è. Litigammo all’inizio perché ricordo quando arrivò a Roma disse una cosa contro di me, io dissi che non potevo parlare con uno che non aveva giocato ad alti livelli. In una riunione con gli arbitri ci siamo chiariti, abbiamo fatto amicizia e da là siamo rimasti amici. Mi ha scritto anche quando sono diventato nonno”.

Per abbattere il castello difensivo della Roma, che nell’ultimo turno ha battuto il Torino, servirà ancora una volta l’esperienza di Arnautovic: “Io e Arnautovic? Noi siamo due serbi, il rispetto parte dal fatto che siamo entrambi tifosi della Stella Rossa, noi serbi siamo molto legati. Contro lo Spezia non volevo tirasse lui la punizione, lui ha sentito, ha tirato e ha preso il rigore. Siamo stati fortunati, mi è venuto ad abbracciare per vendicarsi perché non ho avuto fiducia. Ma avevo ragione, il tiro era una ca**ta. È stato un siparietto simpatico. Sa quanto pretendo da lui, so quanto è importante per noi: deve fare la differenza e farci fare il salto di qualità. È agevolato, parla 4/5 lingue, è coinvolto nel gruppo e anche se sembra burbero si fa volere bene. Da lui mi aspetto sempre di più”.

Allargando la visione, ci si trova di fronte a un campionato di Serie A competitivo come non si vedeva da anni: “È un campionato più equilibrato, in ogni partita per vincere devi sputare sangue. Questo è il bello del campionato italiano: forse non è il più bello al mondo ma sicuramente è il più difficile. Chi si conferma, in Italia, come allenatore, potrà andare ovunque e fare bella figura. Al contrario chi viene in Italia rischia di fare fatica. In Italia ci sono pochi spazi, ci vuole tempo per adattarsi”.

Tornando alla gara di domani, chi probabilmente dovrà saltare il suo personalissimo derby è Lorenzo De Silvestri, cresciuto nel settore giovanile della Lazio: “Ieri ha fatto una parte di allenamento con noi, non so se domani lo riusciremo a recuperare. Valutiamo l’allenamento di oggi, ma è comunque in procinto di recuperare: se non per domani, sicuramente per domenica”.

E, proprio per quello che riguarda la condizione dei suoi giocatori, Mihajlovic sa che per ora, a centrocampo, sarà difficile cambiare qualcosa: “Il problema è quando non giocano, non si chiede a loro di andare a lavorare in miniera. Viola finché non ha i 90 minuti nelle gambe non può cominciare dall’inizio, deve prima tornare in condizione. Sta migliorando di settimana in settimana, ma ci vuole tempo. Dominguez è diffidato, speriamo che riesca a durare più a lungo, quando sarà squalificato ci inventeremo qualcosa. Lì siamo corti, loro stanno facendo bene. Sono ragazzi giovani, riescono a recuperare”.

Chiusura sul mercato di gennaio: “Sappiamo tutti quello che ci può servire, ma ora non se ne parla. Si pensa alle partite, il mercato di gennaio è difficile, anche trovare giocatori che stanno bene e che sono compatibili con quello che dobbiamo fare lo è”. Insieme a Sinisa Mihajlovic, in conferenza, anche Andreas Skov Olsen, che contro lo Spezia è entrato nel finale: “Siamo una squadra, ognuno è importante, anche se si entra alla fine. Siamo tutti pronti a combattere e aiutare il compagno. Da quando sono in Italia ho migliorato la mia fase difensiva, sto provando a dare una mano nel mio nuovo ruolo. Sono un attaccante, mi piace segnare: sono deluso, soprattutto da me stesso, perché fin qui ho fatto pochi gol. Sto cercando di fare del mio meglio, imparando un nuovo ruolo: De Silvestri ha segnato diversi gol fin qui, in quella posizione, e se lo fa lui posso farlo anche io”.

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