Romano Fogli morto: fu uno degli ultimi campioni del Bologna '64

Si è spento a 83 anni. Fu suo il gol che sbloccò il risultato dello spareggio con l'Inter: in rossoblù giocò 344 partite

Bologna piange Romano Fogli

Bologna piange Romano Fogli

Bologna, 21 settembre 2021 - Romanino ha smesso di correre. O forse ha solo ricominciato a farlo lassù, insieme ai Ragazzi del '64 che ormai purtroppo se ne sono andati quasi tutti. Magari tornando a calciare qualche punizione, come quella che gli riuscì di trasformare il 7 giugno 1964 all'Olimpico nello spareggio scudetto con l'Inter. Punizione di Fogli e gol di Nielsen: sotto le Due Torri è (e sempre rimarrà) questa la filastrocca della gloria.

Romano Fogli ha spento gli occhi oggi all'età di 83 anni. Consumato da una malattia che negli ultimi mesi gli aveva tolto energie, assieme alla voglia di andare a vedere i suoi ragazzi al campo di Santa Maria a Monte (Pisa), dove era nato il 21 gennaio 1938 e dove è sempre vissuto, eccezion fatta per la lunga parentesi bolognese. Lì giovedì è previsto il funerale. 

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Lo scudetto del '64

Del Bologna scudettato del 1963-64 Fogli rappresentava l'intelligenza tattica e i polmoni, messi al servizio dell'amico Giacomino, al secolo Giacomo Bulgarelli. Esordiente in serie A a 17 anni con la maglia del Torino, nel 1957 Fogli approdò al Bologna per la cifra record di 80 milioni di vecchie lire.  Vi è rimasto per dieci stagioni, con 344 partite all'attivo e 15 gol, uno dei quali, quello dello spareggio dell'Olimpico, che lo ha fatto entrare nella storia.

In nazionale

In azzurro invece ha giocato 13 partite, partecipando all'avventura sfortunata dei Mondiali di Inghilterra nel 1966. Quando nel '68 Nereo Rocco, suo grande estimatore, lo chiamò al Milan, Fogli ebbe la forza di mettere in bacheca una Coppa dei Campioni e una Coppa Intercontinentale, duettando con Gianni Rivera.

Fogli allenatore

Dopo l'esperienza al Catania ha appeso gli scarpini al chiodo per iniziare la sua carriera di allenatore. A Casteldebole dal 1977 al 1980 per affiancare Marino Perani nella supervisione del vivaio rossoblù diede il suo imprimatur all'arruolamento di un giovanissimo Roberto Mancini.

Poi, dopo un lungo peregrinare tra le panchine di Reggiana, Foggia, Livorno, Barletta, Siena, Vicenza e Treviso in coda alla stagione 1992-93 Fogli fu chiamato all'impresa disperata di salvare il Bologna dalla retrocessione in C e dal conseguente fallimento sportivo. I danni, però, li avevano fatti i predecessori (soprattutto Aldo Cerantola) e nelle ultime 6 giornate Romanino non riuscì a raddrizzare la baracca.

Fogli e la Reggiana

Il 31 maggio 1981 un serpentone di auto e pullman, tutti vestiti di granata, si snodò da Reggio Emilia a La Spezia per spingere la Reggiana di Romano Fogli alla promozione in Serie B. Fu una delle domeniche più entusiasmanti della storia sportiva granata. La Reggiana espugnò il Picco e conquistò la promozione. Una promozione il cui artefice principale era stato proprio Fogli. Fogli aveva costruito un meccanismo perfetto. Inserendo tutte le tessere giuste nel puzzle granata. Una macchina da gol che, ogni domenica, regalava gioie ed emozioni guidata da giocatori come Matteoli, Zandoli, Mossini, Eberini, Corradini e Galasso che sono rimasti nella storia della Reggiana. Quella è stata una delle squadre più belle e divertenti di tutta la storia granata. Ed è per questo che Romano Fogli è sempre rimasto nel cuore dei tifosi reggiani.

L'amore per il Bologna

Poi tanto amore per il Bologna, di cui è sempre stato un appassionato tifoso, tante presenze nella tribuna del Dall'Ara e tanta vicinanza ai compagni del settimo scudetto, che ad ogni funerale piangeva con lacrime toccanti. Romano Fogli è stato un centrocampista moderno, una sorta di Tardelli ante-litteram. Ma è stato soprattutto una persona perbene, con cui era bello conversare al telefono riandando con la memoria al tempo glorioso che fu.

Il club rossoblù, dopo il via libera della Lega, questa sera al Dall'Ara col Genoa giocherà con il lutto al braccio e le due squadre prima del calcio d'inizio osserveranno un minuto di raccoglimento.

Il messaggio di cordoglio del Bologna

"Il Bologna piange uno dei suoi simboli più amati: 344 presenze con la nostra maglia – dodicesimo fra tutti -, rossoblù per più di dieci anni dal 1957 al 1968 e poi anche da allenatore, prima fonte arretrata del gioco e al contempo uomo di marcatura e appoggio alla regia di Bulgarelli. Romano, che ben presto esordì anche in Nazionale, con il Bologna ha vinto la Mitropa 1961 e lo scudetto del 1964, segnando il memorabile gol del vantaggio nello spareggio con l’Inter e armonizzando col suo tocco di palla da artista la poesia dell’undici tricolore che ogni appassionato rossoblù – e non solo – recita con affetto e ammirazione. Continuò poi a vincere titoli, nella seconda parte di carriera, anche con il Milan. Tutto il Bologna Fc 1909 ricorda con grande commozione l’amico Romano e partecipa al dolore della famiglia".

Il dolore della Figc

 "E' stato un grande protagonista del calcio italiano - è il messaggio di Gabriele Gravina, presidente della Figc - lo ricorderemo come azzurro per sempre".

Il messaggio del sindaco Merola

"A nome della città mi unisco al cordoglio per la scomparsa di Romano Fogli. Protagonista di una stagione indimenticabile e una delle bandiere del nostro Bologna. Assieme ai suoi compagni è stato un esempio per generazioni di calciatori, un grande sportivo che si è distinto anche a livello nazionale", scrive il sindaco di Bologna, Virginio Merola.  

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