Bologna Fc, due scudetti contesi. "Giù le mani dalla storia"

Genoa e Torino allungano le mani sui titoli del 24/25 e del 26/27. Fenucci alza la voce, parla la figlia di Schiavio

Angiolino Schiavio (primo a sinistra) festeggia il gol

Angiolino Schiavio (primo a sinistra) festeggia il gol

Bologna, 2 novrmbre 2018 - Dopo quasi novant’anni di polemiche e lamentele, ci ha pensato il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, a rincarare la dose: con un’intervista pubblicata su La Gazzetta dello Sport il patron del club ligure è infatti tornato sulla discussione riguardante lo scudetto del 1924/25, assegnato al Bologna FC dopo le partite di spareggio nella finale di Lega Nord. Il Torino, invece, replica, continuando a sperare nella riassegnazione dello scudetto del 1926/27, perso, in favore dei felsinei, a causa del caso Allemandi, giocatore della Juventus che dirottò a favore del Toro il derby della Mole di quell’anno.

Pronta la risposta dell’amministratore delegato del Bologna, Claudio Fenucci, che in una nota apparsa sul sito del club ha voluto replicare a Enrico Preziosi: “Di fronte alle richieste, che periodicamente vengono avanzate da più parti, di ridiscutere l’assegnazione di alcuni campionati precedenti all’istituzione del girone unico, il Bologna ha sempre mantenuto un atteggiamento di grande rispetto nei confronti degli organi federali. Dispiace perciò leggere oggi sulla Gazzetta dello Sport, direttamente dalla voce del presidente del Genoa Preziosi, l’annuncio di un ricorso per la riassegnazione del titolo di campione d’Italia del 1925. Quello scudetto, il primo della nostra storia, fu vinto legittimamente dal Bologna dopo cinque finali di Lega Nord col Genoa e dopo la finale nazionale, in gare di andata e ritorno, con l’Alba Roma, vincitrice della Lega Sud. Il Genoa annuncia di pretendere l’assegnazione del titolo ex aequo citando una serie di episodi assolutamente non acclarati e già in passato oggetto di versioni contrastanti da parte dei diversi testimoni. Ma quel che costituisce una vera e propria aberrazione giuridica è la pretesa di assegnazione di un titolo in base alla contestazione di episodi che si riferiscono non alla finalissima nazionale, ma a quella della Lega Nord, che di fatto era una semifinale. La finale evidentemente viene considerata un dettaglio trascurabile”.

La chiosa finale del dirigente rossoblù ha il compito, arduo, di spegnere il focolare che da troppo tempo è acceso: “Siamo convinti che argomenti così complessi e lontani nel tempo non possano essere affrontati in maniera semplicistica e demagogica. Soprattutto non possiamo accettare che la tentazione, oggi molto diffusa, di riscrivere l’Albo d’Oro del calcio italiano porti a gettare ombre sulla storia del Bologna”.

Troppo facile, secondo Fenucci, gettare ombre sulla storia – e sull’onore – del Bologna: già, ma chi lo difende questo onore? È questa la frase che è posto il Centro Bologna Clubs, sempre con una nota apparsa sul loro sito. Non mancano le risposte alle due questioni, sia quella riguardante il Genoa che quella in merito allo scudetto del Torino: “Da Torino (articoli su Tuttosport) è ripresa la campagna stampa, promossa dalla società sportiva in primis, per richiedere la riassegnazione dello scudetto del 1927, già revocato. Evidentemente, al Torino Calcio considerano superabili una testimonianza di un reo confesso e due condanne definitive per illecito sportivo, ambedue in terzo grado, sia per la magistratura ordinaria che per la giustizia sportiva. Il Bologna, giunto regolarmente secondo, attende da 91 anni che il titolo sia assegnato in base ai consolidati principi di sportività: se al primo viene revocata la vittoria, lo scudetto spetta al secondo classificato, da sempre”.

Ciò che la tifoseria, rappresentata in gran parte da questo comunicato, si auspica è che si riesca a fare fronte comune, a partire dai tifosi, passando per la stampa e finendo con la dirigenza. a questo servirà l’incontro di settimana prossima con l’avvocato Grassani e con Claudio Fenucci, con la speranza che si trovi una linea da seguire in modo coerente per fare fronte alle accuse che rimbalzano da Genova e Torino.

Anche Marcella Schiavio, figlia del grande Angelino, ha voluto prendere una posizione netta e decisa in merito: “Mio padre lo diceva sempre, perché questa cosa non l’ha mai digerita: quello scudetto doveva essere assegnato al Bologna. Mio padre era un uomo mite, ma quando c’era da ribellarsi ai soprusi non si tirava certo indietro. Poi aggiungeva; purtroppo in Federazione comandava Arpinati e sarebbe sembrato un favoritismo assegnarlo a noi. E invece spetterebbe a noi. I tifosi si sono sbattuti molto negli ultimi anni per far riconoscere questo principio e mi fa piacere essere presidente onoraria del “Comitato per l’ottavo scudetto”. Fenucci ha fatto bene ad alzare la voce per difendere la nostra storia, gli suggerirei di essere meno cauto in Federazione perché il rischio è quello di venire schiacciati da club che non hanno nemmeno la metà della storia rossoblù. Se Saputo ha comprato il Bologna è anche in virtù della sua storia.”

Il lavoro svolto dal Centro Bologna Clubs è stato notevole, in questi ultimi anni, volto a dar lustro e rispetto ad una società che troppo spesso si è vista scavalcata da soprusi e arroganze. Ciò che sembra essere certo, ora, è che la Bologna calcistica, in tutti i suoi componenti, si è riunita sotto un unico tetto. Con un unico e condiviso obiettivo: difendere l’onore del Bologna. 

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