Bologna Fc, lo striscione dei tifosi contro Saputo: "Presidente, dove diavolo sei?"

Il messaggio in inglese, firmato da tutta l'Andrea Costa, è comparso a Casteldebole. Rimosso dagli addetti dopo mezz'ora

Lo striscione dei tifosi comparso a Casteldebole (Facebook)

Lo striscione dei tifosi comparso a Casteldebole (Facebook)

Bologna, 19 ottobre 2022 - Il mirino della contestazione si sposta. Dopo squadra e staff tecnico, al centro della critica ci entra il patron, Joey Saputo. Ma indirettamente, lo striscione (poi rimosso) è rivolto alla dirigenza rossoblù. «Wher the hell are you, mister president?», recitava lo striscione appeso sulle reti dell’ingresso del centro tecnico, firmato dalla Curva Andrea Costa a reti unificate. Ovvero, ‘Dove diavolo sei, signor presidente?'. Questa la traduzione letterale. Dove sia è chiaro: è apparso in video all’ultima partita casalinga dei Montreal, tra lunedì e martedì notte e lì rimarrà, perché domenica la sua franchigia, in corsa per il titolo Mls, disputerà la semifinale di conference con New York, alle 19.30. 

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«L’ultima volta che sono venuto in Italia mi hanno criticato in Canada perché avevo lasciato gli Impact alla vigilia di una gara importante, questa volta farò il contrario», ha spiegato Saputo in un’intervista al Corriere di Bologna qualche giorno fa. Ma non è questo il punto. A portare i tifosi a spostare il mirino della critica è stato il fatto che il patron abbia parlato di prospettive europee e di voglia di rilanciare. Possibile proprio in questo momento, con la squadra quartultima? Possibile rilasciare quelle dichiarazioni in un momento simile, dopo che in estate il patron optò per la riconferma di Mihajlovic e per una rivoluzione a metà che è parte del problema attuale? Senza contare il pubblico ludibrio social, con sfottò relativi al fatto che a Bologna si declina sempre tutto al futuro, senza preoccuparsi di un presente che racconta tutt’altro.

Da queste domande e da quest’ultima considerazione nasce lo striscione della Curva, che mette nel mirino Saputo, colpevole di non essere calato nella realtà. Ma dietro questo si nasconde un vecchio concetto di parte della curva, che, non va dimenticato, solo pochi mesi fa esponeva striscioni contro i vertici dirigenziali, mettendo nel mirino anche l’ad Fenucci e il diesse Di Vaio: se Saputo non è calato nella realtà è perché non vive la città e si affida solo ai racconti della dirigenza, che gli edulcorerebbe la realtà. E allora ecco lo striscione, che oltre a pungere il patron lo invoca. Della serie: torna e parla e con noi che ti spieghiamo come stanno le cose anche dal nostro punto di vista.

«Le cose devono cambiare e dovranno cambiare», disse Saputo ai tifosi, davanti all’ingresso della tribuna, dopo il ko con il Frosinone, che portò alla cacciata di Inzaghi e a una salvezza culminata con il decimo posto, che lasciava presagire finalmente a una scalata. Invece, a distanza di quasi tre anni da allora, il Bologna è al punto di partenza, di nuovo in lotta per la salvezza. E allora nel mirino ci finisce pure Saputo, colpevole di credere nella continuità dirigenziale del club. 

Con il Lecce il patron non ci sarà. Thiago ieri ha detto di non averlo mai sentito negli ultimi giorni. Di più, all’assemblea dei soci di lunedì che discuterà il bilancio parteciperà in video conferenza. A Bologna non ha ancora fatto sapere se rientrerà per la trasferta di Monza del 31 ottobre o per la gara casalinga con il Torino del 6 novembre. Si aspettano notizie. E le attende anche la Curva, che ha voluto spedire un messaggio chiaro al patron.