Magia Svanberg, Bologna in volo per l’Europa

Gol dello svedese, parate decisive di Skorupski: i rossoblù battono la Roma di Mou e salgono a 24 punti. Ma Arnautovic va ko

Lucasz Skorupski, 30 anni: ieri il portiere polacco è stato uno dei grandi protagonisti

Lucasz Skorupski, 30 anni: ieri il portiere polacco è stato uno dei grandi protagonisti

Bologna, 2 dicembre 2021 - Certe notti ti fanno diventare più grande. Fanno lievitare le certezze e rimpiccioliscono i limiti. Certe vittorie, come quella alla Roma di Mourinho, ti illuminano di una luce particolare: ti guardi allo specchio e ti vedi diverso, più bello. Il Bologna che due mesi fa usciva piccolo piccolo dal Castellani di Empoli, ha cominciato piano piano a cambiare. Vittoria dopo vittoria, ha preso sostanza fino a diventare un gigante. O almeno fino a credere di esserlo, che è poi la cosa che fa la differenza, tanto nella vita come nella sua metafora che è il pallone. Il Bologna di Sinisa Mihajlovic oggi è un gigante solido che muove passi pesantissimi sulla classifica.

Mihajlovic dopo la vittoria contro la Roma: "Abbiamo trovato la strada giusta"

Un gigante con le manone di Skorupski, ma con il piedino raffinato di Svanberg. La grinta straripante di Theate, ma anche la testa lucida di Dominguez. Un gigante con il cuore di Medel, le spalle larghe di Soumaoro e le gambe veloci di Hickey. Un gigante a cui adesso, però, mancherà il carattere del suo uomo più importante, quel Marko Arnautovic strappato ieri alla partita da un risentimento muscolare che fa tremare tutto il mondo rossoblù. Gli esami alla coscia sinistra oggi quantificheranno in modo più preciso le dimensioni dell’attesa, ma sicuramente l’austriaco non ci sarà domenica con la Fiorentina, altra sfida decisiva per misurare le reali ambizioni del Bologna.

Migration

A Casteldebole continuano a recitare come un mantra la storiella della parte sinistra, ma la classifica obbliga a osare di più, a pronunciarla quella parola: Europa. Ventiquattro punti, gli stessi della Juve e dei viola, uno in meno della Roma americana di Mou che insegue disperata la Champions. La differenza non s’è mica vista al Dall’Ara, anzi, tra le due, sono i giallorossi a dover rivedere al ribasso le proprie azioni dopo essersi specchiati sui rossoblù.

Domenica ci sarà Vlahovic, ma ieri c’era Abraham. Ma il panterone inglese s’è fatto micino nel confronto con Medel, lui, sì, un gigante. Impressionante la facilità con cui il cileno e i compagni abbiano saputo contenere l’artigliera della Roma: Zaniolo annullato, Mkhitaryan costretto a stancarsi come un predicatore nel deserto. Poi, certo, da un cilindro tecnico così ampio, un coniglio lo tirano sempre fuori, ma lì c’è stato San Lucasz. Già, Skorupski, uno dei grandi protagonisti di questo Bologna da quattro vittorie nelle ultime cinque gare. Il polacco è diventato un dispensatore di sicurezza, ma la sua è l’espressione singola di una maturità corale impressionante. Vedere la serenità con cui nel finale Dominguez e soci hanno gestito il pallone, la scaltrezza con cui andavano a subire dei falli preziosissimi. Sintomi di un gruppo che sta bene, soprattutto di testa.

Un meccanismo che funziona alla perfezione, tanto che se inserisci l’anello più debole - Skov Olsen - la catena non si inceppa mica. Certo, non illuda la facilità con cui ieri la prestazione del gruppo ha quasi oscurato l’assenza del solista. Arnautovic è imprescindibile per questa squadra e bisognerà sperare in uno stop il più breve possibile (si temono 2-3 settimane): perché Barrow ha già dato ampiamente prova di non poter fare quel lavoro sporco e perché non ci sarà sempre uno Svanberg a deciderla da fuori area. Nel frattempo, bisognerà aggrapparsi anche all’entusiasmo dei tifosi (ieri l’Ascom ha ricolorato di rossoblù la Torre degli Asinelli) che anche domenica proveranno a spingere il Bologna oltre l’ostacolo Fiorentina. E oltre, si sa, si vede l’Europa.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro