Bologna, Thiago Motta, fiducia con riserva. Il destino in tre partite

Il club non sembra mettere in discussione il tecnico nonostante l’avvio negativo. Ma saranno decisive le prossime sfide contro Napoli, Lecce e Monza

Bologna, Thiago Motta, fiducia con riserva. Il destino in tre partite

Bologna, Thiago Motta, fiducia con riserva. Il destino in tre partite

Bologna, 10 ottobre 2022 - Avanti con Thiago Motta, nonostante la ‘scossa’ del cambio panchina fin qui abbia prodotto solo effetti nefasti. Una fiducia che, a sentire i dirigenti di Casteldebole, è senza se e senza ma, ma che il buonsenso vuole ancorata all’esito delle prossime tre partite: non tanto quella, impossibile, di domenica sul campo del Napoli, quanto le due successive con Lecce (in casa) e Monza (in trasferta), quando altri eventuali flop avrebbero conseguenze obbligate. In realtà un punto in tre partite certifica già un flop (citofonare Palladino, che da quando si è seduto sulla panchina del Monza ha collezionato un tre su tre di vittorie). Ma con che faccia i dirigenti rossoblù oggi potrebbero spiegare a Joey Saputo che il cosiddetto "allenatore della svolta" (Di Vaio dixit) alla prova dei fatti si sta rivelando inadeguato? Sarebbe un clamoroso boomerang, in grado di centrare le loro teste.

Meglio allora soprassedere e sperare che partita dopo partita il nuovo pilota rossoblù acquisisca quelle certezze che fin qui ha cercato, invano, col lanternino, qualche volta lanciando un po’ i dadi.

Ricapitolando. Thiago Motta si è presentato con l’Empoli rivoluzionando il modulo: dal 3-5-2 con cui Vigiani aveva schiantato la Fiorentina al 4-2-3-1. A Torino con la Juve ha cambiato cinque undicesimi di formazione, naufragando.

Altri cinque volti nuovi sabato con la Sampdoria, dove ha toccato la vetta (sigh) della sostituzione di Arnautovic. Il risultato di questa maionese impazzita è che oggi chi ci capisce qualcosa del suo Bologna è bravo. I primi a non capirci molto sono i suoi stessi calciatori, che sabato hanno subito l’ennesima rimonta.

E così sono 11 i punti che il Bologna ha già perso da situazioni di vantaggio: segno che questo gruppo era fragile con Mihajlovic e fragile è rimasto con il nuovo timoniere. Mihajlovic, va detto subito, è un nome che in casa Bologna non si può nemmeno pronunciare. Dopo il divorzio burrascoso e l’analisi oggettiva dei tanti limiti della gestione Sinisa nessuno a Casteldebole oggi può anche solo concepire l’idea di bussare alla porta del serbo ancora sotto contratto. Lo impongono dignità e buonsenso, nonché il rispetto professionale che si deve nei confronti di Thiago Motta, al netto dei suoi evidenti errori.

Fiducia a Thiago allora: anche se la fiducia ha vita breve quando non è puntellata dai risultati. Il viaggio a Napoli, tra sei giorni, appare come una sfida ingiocabile. Thiago Motta al Maradona ci vinse un anno fa con lo Spezia senza tirare in porta (autogol di Juan Jesus): difficile che San Gennaro gli conceda due miracoli di fila.

Con Lecce e Monza, invece, dovranno arrivare punti pesanti per la classifica, non brodini imbevibili come quello di sabato con la Sampdoria.