Udinese - Bologna Fc, le probabili formazioni

Donadoni parla della partita e soprattutto del futuro

Roberto Donadoni e Simone Verdi (foto Schicchi)

Roberto Donadoni e Simone Verdi (foto Schicchi)

Bologna, 19 maggio 2018 - “Conta domani come conta sempre; credo che non debba essere l’ultima partita del campionato a rendere più positiva o più negativa una stagione”. Roberto Donadoni sa che non sarà l’ultima giornata a fare cambiare il bilancio della stagione, ma a Udine il suo Bologna andrà per provare a raccogliere punti: “Verrà a Udine chi sta bene e anche chi non puó essere utilizzato perché - dice il tecnico rossoblù - penso che ci dobbiamo essere tutti per fare il meglio possibile e portare a casa un risultato positivo. L’Udinese vuole finire il campionato nella maniera giusta davanti al loro pubblico e noi vogliamo finire nella maniera giusta davanti a chi ci accompagnerà”.

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Le assenze in casa Bologna sono però tante da Gonzalez a Pulgar da Palacio a Destro per finire con lo squalificato Helander e così Donadoni dovrà schierare una formazione inedita. Davanti a Mirante dovrebbero giocare Torosidis adattato nel ruolo di centrale assieme a Romagnoli e De Maio, a centrocampo Crisetig sostituirà il cileno ai box per infortunio con Mbaye, Dzemaili, Poli e Masina a completare il quintetto. In attacco infine Verdi sarà la spalla di Felipe Avenatti.

Al fischio finale si potrà poi pensare al futuro della squadra ma anche dello stesso mister: “Per quanto mi riguarda non è cambiato niente rispetto a 10 giorni fa - spiega il mister -. L’atteggiamento dei nostri referenti in società che sono Fenucci, Bigon e Di Vaio non è cambiato se si toglie la rabbia e la delusione per la sconfitta con il Chievo che è anche la nostra. Se ci sono considerazioni diverse da lunedì le affronteremo con serietà e serenità. Io - dichiara - penso di aver fatto quello che mi è stato chiesto in questi 3 anni. Sono arrivato con la squadra che era in difficoltà e ci siamo salvati bene e dopo ci siamo sempre salvati senza rischiare che era l’obiettivo minimo prefissato".

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"Poi - aggiunge nella sua analisi - è chiaro che non è sufficiente perché bisogna sempre lavorare per fare meglio. Io rifiutai il ruolo di Ct non per sentirmi dire bravo, ma con la consapevolezza di affrontare un programma di un certo tipo. Tutti ambiscono alla nazionale ma io avevo preso un impegno con il Bologna che ho cercato e cerco di portare avanti nel modo migliore”.

La prossima settimana arriverà anche il Presidente Saputo: “Ha sborsato tanti soldi per far sì che questa società tornasse a essere appetita e considerata in serie A. È giusto pensare ad avere sempre di piú ma la riconoscenza va sempre tenuta in grande considerazione. Il programma iniziale era di affrontare il primo triennio in un certo modo, poi si rivedeva e si ridefiniva il programma”.

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