Bologna calcio, Villa: "Ora Sartori faccia una rivoluzione"

Il Mitico: "Si è dato fiducia a Sinisa, ma nello spogliatoio devono cambiare molte facce. Arnautovic lo cederei solo per 20 milioni"

Bologna calcio, Villa: "Ora Sartori faccia una rivoluzione"

Bologna calcio, Villa: "Ora Sartori faccia una rivoluzione"

Bologna, 30 maggio 2022 - Renato Villa, il Bologna del futuro lo costruirà Sartori.

"Sartori è una grande opportunità da cogliere. E’ un uomo che ha portato il Chievo in serie A e in Europa, e ricordo bene che club era il Chievo quando da calciatore lo sfidavo in C2. Poi ha portato l’Atalanta in Champions, facendo crescere in modo esponenziale il valore del club".

Nei sette anni di A il Bologna di Saputo ha avvicendato tre big come Corvino, Sabatini e Sartori. Che cosa le suggerisce questo?

"Che quando arriva un diesse bravo bisogna lasciarlo lavorare. Sartori deve avere carta bianca, confrontandosi con l’allenatore ma portando avanti le sue idee. A Bergamo più di una volta ha comprato calciatori sconosciuti, che magari a Gasperini non piacevano: ma alla fine ha avuto ragione lui. E con tutti i soldi che ha fatto guadagnare all’Atalanta i Percassi possono solo dirgli grazie".

Intanto Corvino ha riportato il Lecce in A e Sabatini ha fatto un miracolo salvando in quattro mesi la Salernitana.

"Il fatto che il Bologna abbia messo alla porta entrambi mica ha tolto qualcosa al loro valore. Corvino, dove gli è stata data la possibilità di lavorare con continuità, ha fatto sempre sorridere i bilanci. Sabatini qui c’era chi lo metteva in discussione e a Salerno ha salvato una squadra che era già in B".

Il suo giudizio sui sei anni di Bigon?

"Per me ha fatto un buon lavoro. A parte le operazioni Barrow e Orsolini, che sono state onerose, soldi da spendere non ne ha avuti tanti. E con quei pochi ha tirato fuori calciatori che oggi hanno mercato".

A 20-25 milioni Hickey si deve lasciar partire?

"Sì e penso che Sartori sia della stessa idea. Del resto a Bergamo ha sempre venduto tanto e bene. Poi è più facile vendere il calciatore di una squadra che arriva tra le prime quattro in A piuttosto che quello di una squadra che si piazza tredicesima". Lei sarebbe ripartito da Mihajlovic, al di là della sua delicata situazione personale?

"Io ero propenso all’idea di cambiare, ma adesso che si è scelto di confermare la fiducia a Sinisa Sartori dev’essere bravo a cambiargli tanti giocatori. Se riparti con lo stesso allenatore e le facce nello spogliatoio non cambiano ti consegni a un altro campionato da colonna destra".

La difesa invece si è consegnata di nuovo a Medel.

"Giustissimo rinnovargli il contratto. Ma se fossi in Sartori gli affiancherei in rosa un centrale più giovane, uno che possa crescere alle sue spalle, imparando da lui tutti i giorni in allenamento".

Capitolo Arnautovic. Lei ha sempre detto: se segna 15-20 gol è stata una bella operazione, altrimenti il gioco non valeva la candela.

"Di gol ne ha segnati 15 e avrebbe potuto farne anche di più se il modulo non lo avesse costretto spesso ad arretrare. Quindi è stata una grande operazione". Purtroppo se ne sono accorte anche le big.

"Arnautovic è un ragazzo intelligente e sa che in una grande gli toccherebbe fare panchina: non mi sembra che per indole sia portato a veder giocare gli altri. Comunque non vedo il problema del Bologna: volete Arnautovic? Allora datemi venti milioni. Dieci no, sono pochi: perché con quei soldi non trovo uno che mi garantisce subito quindici gol".

Voto ai sette anni di Saputo in A?

"Sei e mezzo. Ha sanato i bilanci, ha tenuto sempre la squadra in A e ha dato una struttura più solida al club. Capisco il tifoso che sognava campionati migliori, ma Saputo ragiona da imprenditore e deve tenere insieme tante cose".

Intanto il Mitico Villa a 63 anni non ha ancora perso la voglia di insegnare calcio.

"Il camp estivo che porta il mio nome compie ventiquattro anni. Cominciamo tra qualche giorno: con me ci sono, tra gli altri, Nello Cusin e Pino Lorenzo".