«Chi conosce davvero il pollo? Siamo pronti a raccontarvi tutto»

Massimo Romani, ad di Amadori: «Da noi per assaggiare e imparare»

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Cesena, AMADORI, azienda leader nella produzione avicola, sarà tra i protagonisti di Fico con specialità e prodotti realizzati apposta per l’occasione. Massimo Romani, ad del gruppo, racconta nel dettaglio quale offerta è stata studiata per i visitatori e sotto quale veste l’azienda prenderà parta al grande progetto.

Romani, come vedete la vostra partecipazione a Fico?

«Come un’occasione importante, assolutamente. Soprattutto vogliamo dimostrare che un’azienda di grandi dimensioni, con produzioni su larga scala, può riuscire a mantenere il proprio attaccamento al territorio, senza modificare il proprio Dna».

Attraverso quali progetti?

«Noi stiamo presentando il pollo Campese, che sarà letteralmente il pollo di Fico. Si tratta di un prodotto allevato all’aperto, senza l’utilizzo di antibiotici, che rappresenta la nostra natura intrinseca e quell’attaccamento al territorio e alla filiera tradizionale di cui parlavo prima».

All’interno del parco, invece, che spazi avete?

«Abbiamo messo in piedi un vero e proprio chiosco, uno spazio dedicato ai visitatori, per permettere loro di assaggiare e acquistare i nostri prodotti. Ci sono dei tavoli predisposti proprio per i turisti che vogliono fermarsi a mangiare in tutta comodità, prima di continuare la visita del parco. Ma non solo, perché per l’evento abbiamo ideato una serie di menù ad hoc che incontreranno i gusti di chi visiterà la nostra area. Hamburger, polli arrosto e allo spiedo, rotoli di piadina, wok e tanto altro».

Un’occasione per affacciarsi anche ad altre fette del mercato, quindi?

«Esattamente, abbiamo pensato a prodotti tipici dello street-food, aspetto che rappresenta per noi una novità. Stiamo lavorando per capire se realizzare una linea specifica e soprattutto per sondare il terreno, cercando di comprendere se le catene della gdo possono essere interessate a questo tipo di proposta».

E per quanto riguarda la didattica?

«Non mancherà di certo. Realizziamo percorsi di ascolto per permettere ai clienti di avvicinarsi al nostro mondo, osservando da vicino i vari prodotti attraverso lezioni guidate e mosaici interattivi. Ci accorgiamo spesso che molti consumatori non conoscono a pieno come si sviluppa la filiera del pollo, ecco perché vogliamo focalizzare l’attenzione anche sul far comprendere come avviene l’allevamento avicolo, e i processi che si celano dietro la produzione di carni bianche».

Mentre per il futuro ci sono già iniziative che bollono in pentola?

«Fico è una grande vetrina, ci sentiamo molto vicini alla filosofia del parco, perciò siamo sicuri che non mancheranno progetti e collaborazioni collaterali. Nello specifico, ancora non c’è nulla di definito, ma l’evento ci aiuterà, come detto, a comprendere mondi a cui vogliamo avvicinarci ancora di più, come ad esempio quello dei consumi ‘fuori da casa’. Per quanto riguarda questo comparto, al momento, stiamo studiando i canali comunicativi da adottare, i prezzi, i contenuti, quali prodotti scegliere. Il tutto, gradualmente, ‘step by step’, per costruire al meglio i percorsi da intraprendere in futuro».