Torpedine e il Volo da Fico

Stasera il manager presenta l’autobiografia insieme al trio. ‘Ricomincio da tre’ percorre le tappe della carriera

Michele Torpedine insieme a Ignazio, Gianluca e Piero per il quale fa il manager e il mentore mondiale

Michele Torpedine insieme a Ignazio, Gianluca e Piero per il quale fa il manager e il mentore mondiale

Bologna, 27 aprile 2019 - La chioccia con i tre poulain. Michele Torpedine fa ormai corpo unico con Il Volo e, insieme, saranno anche stasera alle 19 a Fico per la presentazione del suo libro ‘Ricomincio da tre’, l’autobiografia uscita per Pendragon nella quale si toglie più di un sassolino dalla scarpa, dall’alto del successo mondiale ottenuto con il trio (è il tre cui si riferisce il titolo) che il prossimo mese sarà in tournèe in Giappone, prima di un’estate trascorsa in Italia (il 16 luglio saranno all’Arena della Regina di Cattolica), con puntate in Europa, Stati Uniti e Sudamerica fino al 2020 con il nuovo album ‘Musica’ uscito il 22 febbraio, subito dopo la loro partecipazione al Festival di Sanremo con ‘Musica che resta’.

"Il mondo" e ringraziamenti, ecco come è andata la presentazione / FOTO e VIDEO

Intanto, dopo l’instore da Mondadori il 6 marzo scorso, Ignazio, Piero e Gianluca saranno di nuovo dalle nostre parti (che per Ignazio sono un po’ anche casa sua visto che è nato proprio a Bologna il 4 ottobre 1994 da genitorio siciliani che presto lo hanno riportato nell’isola delle origini) al fianco del loro manager-mentore, pure lui uomo del Sud (nella fattispecie pugliese di Minervino Murge), batterista per 27 anni per nomi come Lucio Dalla, Orietta Berti, ma anche Jimi Hendrix e Ray Charles, poi passato dietro le quinte, inventando tra l’altro per il palco la coppia Vanoni-Paoli decenni dopo la loro liaison, poi passando a Zucchero e puntando, proprio grazie al duetto con lui sul ‘Miserere’ destinato a Pavarotti, su un cavallo sconosciuto ma di razza come Andrea Bocelli, all’epoca oscuro pianista di piano bar.

“Michele ci dice che anche lui all’inizio risultava antipatico come noi”, evocano i tre tenorini un tratto comune con l’illustre predecessore lanciato pure lui con un genere che certo non appare al passo con tempi dominati dal rap, dal trap, dai ritmi di Ghali, Sfera Ebbasta, Fedez e compagnia bella. Ma forte di 64 milioni di dischi venduti, rappresenta una scommessa vinta sia pure accompagnata dall’amarezza di Michele di non venire riconosciuto come l’artefice dell’affermazione planetaria del tenore. Nel libro, l’elenco di chi ha preso senza ringraziare e portare gratitudine eterna è lungo e non anonimo. Una brutta malattia che, al momento, non sembra aver preso le sue più recenti creature. E si spera che anche in futuro la nefasta tradizione che ha tanto deluso, umanamente parlando, Torpedine non venga perpetuata pure da loro.