Fortitudo Bologna, il derby alla Fiera divide Fossa dei Leoni e club

I tifosi: "Si deve giocare solo al PalaDozza"

Il derby tra Fortitudo e Virtus giocato in A2 al PalaDozza (FotoSchicchi)

Il derby tra Fortitudo e Virtus giocato in A2 al PalaDozza (FotoSchicchi)

Bologna, 29 luglio 2019 - Botta e risposta tra la Fossa dei Leoni e la Fortitudo. Con un comunicato la Fossa dei Leoni ha espresso la sua più ferma contrarietà a spostare il derby dal PalaDozza contestando le modalità con cui il club si è approcciato alla questione. Alla società si contesta sia la decisione – «L’idea di un derby in Fiera ci fa schifo e siamo convinti che la pensi così la stragrande maggioranza dei tifosi di ambo le sponde» – si legge nella nota, sia il fatto di aver permesso che l’ad della V nera Luca Baraldi nell’illustrare l’iniziativa si esprimesse anche a nome dell’Aquila – «Come può il signor Baraldi arrogarsi il diritto di parlare per le due squadre di basket di Bologna? Possibile che la nostra amata Fortitudo accetti che questo personaggio parli anche a nome nostro?» – e dopo aver espresso la propria posizione la Fossa ha chiesto ai vertici biancoblù di non aderire a questa iniziativa facendo presente che gli abbonamenti hanno subito un incremento importante nei prezzi e nessuno ha battuto ciglio, per cui non si possono creare altri disagi ai tifosi. 

I toni sono forti, hanno il pregio della chiarezza, ma allo stesso tempo risultano essere immeritati per una società che nel luglio del 2013 non aveva in nulla se non un titolo di serie B, un PalaDozza pieno di sigilli e tante aspettative che nel tempo non sono state tradite dato che oggi la Fortitudo si ritrova in serie A. Ad ogni modo nel pomeriggio è arrivata la risposta del club. «Fortitudo Pallacanestro rivendica la propria totale autonomia decisionale e operativa – si legge nel comunicato - ad eccezione dei rappresentanti del Club, non c’è nessuno, a titolo ufficiale, che possa parlare e parli a Bologna per conto della Fortitudo».

A seguire si leggono i motivi del silenzio della Effe.  «Martedì 30 luglio sarà in programma un ultimo incontro con i rappresentanti della Fiera nella sede della Legabasket, per cercare di capire se le condizioni per realizzare questa complessa operazione sussistano o meno. A seguire, il Club esprimerà ufficialmente la propria posizione. Nessun presunto ‘silenzio’, pertanto, ma solo tempi e modalità opportune per fornire comunicazioni ufficiali». 

Sull'iniziativa i due club hanno interessi molto diversi. La Virtus, trasferendosi in Fiera, vuole dimostrare che a fronte di una squadra che lotta per le prime posizioni della classifica ha un numero di tifosi che si avvicina alle 9mila unità. Un dato che dimostrerebbe all’Eurolega le potenzialità del club e allo stesso tempo ribadirebbe quanto il PalaDozza sia insufficiente e diventi una urgenza costruire il PalaVirtus. 

In questo il club bianconero è abbastanza avanti dato che i terreni sarebbero proprio in zona Fiera. Per la Fortitudo la questione è molto diversa. Ci si può trasferire in Fiera per giocare il derby di ritorno durante le vacanze natalizie e a poca distanza da quello di andata solo se tra le due partite viene allestita una sorta di 'fiera del basket' che possa poi trasformarsi in un forte momento commerciale da valorizzare.

Senza questo evento non c’è solo l’indisponibilità della Effe a spostare data e luogo della partita, ma anche gli altri club di serie A non sarebbero così favorevoli nell’apportare al calendario le modifiche necessarie perché la sequenza delle giornate sia diversa tra l’andata e il ritorno.

 

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