Fortitudo Bologna, Pozzecco: "Sono qui per vincere" / FOTO

Presentato il nuovo allenatore della Effe. Sabato l’esordio in panchina con Montegranaro, in un PalaDozza già tutto esaurito

Gianmarco Pozzecco, nuovo coach della Fortitudo (foto Fortitudo)

Gianmarco Pozzecco, nuovo coach della Fortitudo (foto Fortitudo)

Bologna, 28 marzo 2018 – Mai banale nelle dichiarazioni, sempre pronto alla battuta, con gli occhi vispi a cercano subito di carpire cosa gli succede intorno, Gianmarco Pozzecco (FOTO) torna a riassaporare l’ambiente della Effe che da ieri, almeno fino a giugno 2019, sarà il suo nuovo mondo. 45 anni nato a Gorizia e cresciuto a Trieste, Pozzecco ha vestito la maglia della Fortitudo per tre stagioni, dal 2002 al 2005, per lui quello in Fortitudo è quindi un ritorno.

“Ringrazio Boniciolli che mi ha chiamato lunedì pronosticando quello che poi è successo, in modo affettuoso e premuroso con un grande atto di onestà intellettuale e stima nei miei confronti. Mi ha richiamato ieri per congratularmi, regalandomi il suo bagaglio di esperienza e mettendosi al servizio per qualsiasi domanda gli facessi - sono state le prime parole da coach della Fortitudo, alla presentazione nella sala stampa del PalaDozza - Sono stati due giorni strani, turbolenti, adesso dovrò continuare in questo percorso per portare a giocare il derby e visto che Virtus non retrocede vedremo di salire noi. Non sarà facile lo sappiamo”.

Non mancano i riferimenti ai cugini bianconeri:“In aereo mi si è rotta la penna, meno male era blu se era nera iniziamo male”. Perché la Fortitudo? “Non mi sono mancate le offerte ma ho rifiutato; dopo la telefonata di Boniciolli mi sono fatto la domanda su quello che era meglio per me e non potevo dire di no. Sono scelte che non si possono spiegare ma avvengono – conferma un commosso Pozzecco –. La rottura da giocatore della Fortitudo? Anche se finì così con Repesa, sono rimasto fortitudino; andai a Mosca e poi la Virtus e Sabatini mi volevano in tutti i modi, avevo già trovato accordo, ma poi capii che non mi sarei potuto vedere con la maglia bianconera”.

Il presente?

“Oggi intanto ha allenato Comuzzo, preferisco dare grande spazio al mio staff. Dovrò vivere e condividere le problematiche che viviamo; dare giudizio alla Fortitudo adesso sarebbe troppo superficiale, voglio e devo riuscire a capire da dove nascono quei pochi problemi che ha questa squadra. Siamo secondi, è vero che abbiamo balbettato e sicuramente c'è qualcosa da migliorare. Non sono preoccupato. Il mio lavoro non può esaurirsi alla fine di questi playoff, sono contento di continuare il percorso di Boniciolli mettendoci un po’ del mio. L’anno prossimo, mi auguro, si possa competere a un livello superiore, allora farò discorsi un po’ più miei. La Fortitudo gioca per essere promossa”.

Sensazioni?

“Mi ha fatto piacere rivedere Fultz e Mancinelli, con i quali ho giocato. Questa squadra ha buona conoscenza della pallacanestro, mi piacerebbe che fosse più aggressiva. So quello che devo fare e quello che ho a disposizione, spero di mettere insieme tutto e riuscire a far bene”.

Il passato?

“Non voglio allenare come ho fatto prima, primo obiettivo è essere più cinico, più freddo, più calcolatore, mi auguro di riuscire a fare un passo avanti in quel modo; cercherò di vivere più pacatamente la partita. Voglio lavorare su questo aspetto”.

La telefonata di Boniciolli?

“Mi ha fatto piacere, non mi sembra corretto dire quello che ci siamo detti; ma mi ha parlato bene di tutti; io e la Fortitudo ci siamo dati una seconda possibilità? Lo sport è questo ed è bello per questo. Mi fa piacere essere ad allenare dove ho giocato, vuol dire che ho lasciato buoni ricordi. Non riesco a scindere Pozzecco giocatore da quello allenatore”.

Conosce la A2 e che differenza c'è con la serie A?

"La differenza è data dal numero di stranieri. Non posso e non vorrei allenare 7 stranieri americani, diventa difficile, hanno un background diverso. In Italia e in Europa giochi per come ti alleni. La Fortitudo non è giovanissima, proprio per questo i ragazzi dovranno allenarsi bene per mantenere al meglio il loro fisico".

Intanto per la sfida al vertice contro Montegranaro di sabato sera il PalaDozza sarà giù tutto esaurito, con la Fossa dei Leoni e i tifosi delle Effe pronti a incitare Mancinelli e compagni e a salutare il ritorno all’Aquila di Gianmarco Pozzecco.

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